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mercoledì 18 maggio 2011

La thermite del National Geographic

di Decalagon

In questi lunghi anni di dibattito sul crollo dei tre più alti palazzi del World Trade Center, numerosi ricercatori indipendenti si sono fatti avanti per cercare di approfondire il fenomeno che ha portato alla loro totale distruzione, poiché nemmeno l'ente governativo che era stato incaricato di indagare sulle cause del cedimento degli edifici (il NIST) era stato in grado di fornire spiegazioni complete ed esaurienti, su sua stessa ammissione [1]. Nel 2006, quindi, il professor Steven Jones avanzò pubblicamente una richiesta per poter analizzare i campioni di polvere del WTC, poiché l'aspettativa a quel tempo era che un attento esame della polvere avrebbe potuto produrre prove a sostegno dell'ipotesi che dei materiali esplosivi avevano causato la distruzione straordinariamente rapida e praticamente totale degli edifici. I campioni arrivarono poco tempo dopo e le analisi di laboratorio portarono al ritrovamento di frammenti, incumbusti e non, appartenenti ad un composto thermitico in fase di sperimentazione, chiamato nano-thermite (o super-thermite). [2]

Nel 2009 il National Geographic Channel ha voluto dedicare un intero documentario sull'11 settembre [3] con l'intenzione di "debunkare", o smontare, il lavoro di questi ricercatori indipendenti (alcuni di loro possono essere ascoltati in queste interviste) a proposito di questa loro evidente scoperta scientifica. Per farlo hanno utilizzato 70 kg di thermite raccolta in alcuni sacchi per la spazzatura e l'hanno ammucchiata intorno ad una colonnina di acciaio: in seguito alla conbustione del composto, la colonna è rimasta visibilmente intatta. Tuttavia non ci è voluto molto per scoprire il trucco usato dagli esperti del National Geographic. Infatti l'ingegnere Jonathan H. Cole (di ae911truth.org) ha svolto ulteriori esperimenti sbugiardandoli clamorosamente. Qui alcuni estratti:



Come possiamo vedere bastano poche libbre di thermite, messe al posto giusto e con la giusta modalità di impiego (non dei sacchi disposte a caso intorno ad una colonna), per provocare fenomeni come quelli considerati "impossibili" dagli esperti del NGC, come fondere l'acciaio o tagliare una colonna verticale. Anzi, questo loro "test" potrebbe rivelarsi una zappata sui piedi colossale, perché se nemmeno 70 chili di thermite (composto che raggiunge temperature estremamente elevate) sono in grado di fondere l'acciaio in quella maniera, com'è possibile che vi sia riuscito del semplice kerosene o un normale incendio da ufficio? Non dobbiamo dimenticarci infatti dei numerosi testimoni (e qui), dei reperti ritrovati durante lo sgombero delle macerie e dello stesso rapporto FEMA che, al capitolo 5, descrive una perizia metallurgica [4] su dei campioni di acciaio del WTC-7, i quali sono stati corrosi e deformati da un'azione di ossidazione e sulfurazione ad alta temperatura che ha praticamente liquefatto l'acciaio. 
Nessuno è ancora riuscito a trovare una spiegazione a questo fenomeno.

Riferimenti

[1] September 2007: We are unable to provide a full explanation of the total collapse
[2] Materiale thermitico attivo ritrovato nelle polveri del WTC: Niels H. Harrit, Jeffrey Farrer, Steven E. Jones Kevin R. Ryan, Frank M. Legge, Daniel Farnsworth, Gregg Roberts, James R. Gourley and Bradley R. Larsen 
[3] National Geographic Channel: Science and Cospiracy
[4] FEMA Report, Chapter 5, Limited Metallurgical Examination

2 commenti:

  1. Già negli anni 30 una torre di 191 metri x 1000 tonnellate di acciaio e 4 ascensori è stata demolita con la thermite, (cerca skyride - Chicago).
    Ed è bastato un privato a replicare il taglio di alcune sezioni in acciaio con 4 spiccioli. Questi pagliacci del NT con lo stesso materiale e nel 2009 non riescono a fare ciò che negli anni 30 riuscivana benissimo su una delle torri più alte di Chicago.

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  2. Ciao Schottolo. Interessante questa cosa, grazie della segnalazione. Sono andato a farmi una breve ricerca e ho letto che effettivamente sono state usate 1500 libbre di thermite per fondere due delle gambe della torre e farla crollare lateralmente.

    Vabbeh che tanto ormai questi bufalari del national geographic sono già stati smentiti in più occasioni :-)

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