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martedì 13 agosto 2019

Paolo Attivissimo non vuole più confrontarsi con i "complottisti"

di Elia Dallabrida

Qualche giorno fa, sul suo blog "il disinformatico", il "debunker" Paolo Attivissimo ha pubblicato un articolo dove spiega in maniera molto vaga i motivi che lo spingono a non voler più fare dibattiti con "i complottisti", in quanto afferma che sostanzialmente sia solo una perdita di tempo. Non è la prima volta che usa questa motivazione per evitare una discussione, cosa che fece anche con il sottoscritto (ma lo vedremo fra poco). Comunque, leggendo l'articolo in questione sembra più che altro che si sia offeso per l'ultima pubblicazione di Massimo Mazzucco, intitolata "Paolo Attivissimo: chi la fa l'aspetti" (che lui cita), dove l'autore racconta di aver preteso una rettifica al giornale Vanity Fair che aveva messo a disposizione, poco tempo prima, un'intervista fatta allo stesso Attivissimo nella quale l'intervistato lo accusava direttamente di aver prodotto prove false per realizzare il suo film American Moon nel contestare la veridicità delle missioni Apollo. Ovviamente, che siano false è tutto da dimostrare.
Citando appunto il suddetto articolo di Mazzucco, con lo screen del titolo, Paolo scrive:
Manca solo "gne gnee gne gne gneee". Questo è il livello d’infantilismo dei complottisti.
Non si capisce dove lui legga l'infantilismo nell'articolo di una persona che si è semplicemente difesa da una diffamazione a mezzo stampa, ma tant'è. Quello che invece mi pare curioso è che nel 2012 scrisse un articolo molto simile per giustificare il fatto di non voler più trattare l'argomento 11 settembre, solo un anno prima della pubblicazione del film "11 settembre: la nuova Pearl Harbor", documentario nel quale vengono messe a confronto le tesi dei debunkers con la versione ufficiale. A riguardo infatti Paolo scrisse: "Da tempo non mi occupo più delle tesi di complotto intorno agli attentati dell'11 settembre 2001 per una ragione molto semplice: è il passare stesso del tempo a sbugiardarle", concludendo con: "Per cui vi saluto. Andate pure avanti senza di me. Non lanciatemi sfide vuote, che non fanno altro che mostrare quanto siete ansiosi di buttarla in rissa pur di riconquistare la ribalta di cui siete così affamati." (fonte). 
Proseguendo poi con la lettura dell'articolo iniziale, Attivissimo scrive:
"Resto a disposizione per parlare insieme dei fatti, e rispondere alle tesi dei complottisti attraverso le mie indagini pubblicamente disponibili gratis; ma non ho tempo da perdere con le persone che portano quelle tesi, perché hanno chiarito oltre ogni dubbio che a loro non interessa stabilire i fatti, ma interessa solo far diventare tutto uno scontro personale. Il “dibattito”, il “faccia a faccia” che chiedono, è semplicemente un pretesto."
A parte che non si capisce per quale motivo debba essere "tutto uno scontro personale". Se una persona preparata e con argomenti solidi come quelli proposti in American Moon chiedesse un confronto con lui, quale sarebbe il problema? Se sono davvero tutte sciocchezze basterebbe poco a dimostrarlo.
Ad ogni modo, nel leggere queste parole mi è tornato subito in mente lo scambio che Paolo ha avuto con me, diverso tempo fa, nei commenti del mio video "Danilo Coppe: un ufficialista poco convincente", dove mi ha accusato di aver mentito e manipolato le dichiarazioni di Coppe. Per tutta risposta io ho chiesto più volte di indicarmi almeno una delle falsità presenti nel montaggio, rendendomi disponibile a rettificare ciò che avevo pubblicato. Ma la risposta, ripetuta in più di un'occasione è stata disarmante:
"L'unica forma di rettifica praticabile sarebbe la rimozione completa del video, essendo una costellazione continua di sciocchezze tecniche che si contraddicono fra loro. Seriamente: pensi di saperne di più degli esperti di settore? Allora dimostri un'arroganza che non ti fa onore. Ti invito a riflettere su un concetto molto semplice: possibile che solo tu veda una verità che alle migliori menti del mondo sfugge? Tutti scemi gli altri, solo tu il genio?"
Ok, ci può stare: ho pubblicato un sacco di stupidaggini. Ma me ne puoi indicare almeno una, così correggo? Risposta:
"Come ho già detto, sono troppe per mettermi a elencarle."
Insomma, il tempo per darmi del bugiardo e del manipolatore lo ha avuto, ma non quello per evidenziare con precisione dove, come e perché avrei mentito. Cosa gli costava indicarmi con precisione l'errore, seguito da un link autorevole a supporto della smentita? Oltretutto, quando nel video ho fatto vedere che la termite possiede anche capacità esplosive mentre Coppe sosteneva nella maniera più assoluta che "la termite non produce suoni come di esplosioni quando viene attivata", Paolo se l'è presa con me scrivendomi:
"dopo aver speso interi minuti a spiegare che la termite/supertermite non fa rumore, mostra dei video in cui la termite fa rumore."
Ma scusate, perché invece non è andato da Danilo Coppe a lamentarsi chiedendogli "scusi Dott. Coppe, ma perché quando la abbiamo intervistata ha detto che la termite non fa rumore quando invece si vede chiaramente che non è così?". No, la colpa è mia perché l'ho fatto notare.
Oltretutto ha pure scritto una falsità, in quanto nessuno ha mai affermato che la termite/supertermite non fa rumore, ma che invece una delle particolarità dei nanocomposti energetici riguarda la loro gestione dell'impulso, ovvero che le formulazioni possono essere studiate per avere un effetto percussivo appena sufficiente per ottenere la frammentazione desiderata, riducendo al minimo il livello di rumorosità. Oltre al fatto che esistono, e vengono ampiamente utilizzati, gli schermi insonorizzanti per le cariche esplosive, gli stessi che utilizza anche la ditta di demolizioni di cui Coppe è proprietario. Sul sito della SIAG Srl infatti leggiamo:
Genova (GE) - Ponte ferroviario sul Polcevera 2Completata con successo anche la demolizione della seconda campata del viadotto ferroviario in acciaio sul Polcevera a Genova. Con l’esperienza maturata nella prima fase, sono stati riprogettati gli schermi insonorizzanti delle cariche, evitando in questa occasione, di generare onde sonore dannose ai vetri del circondario.
Poi, all'ennesima mia richiesta di indicarmi UNA SOLA delle tante bugie che avrei esposto nel montaggio, Paolo conclude con:
Non ne vale la pena. Sarebbe fatica sprecata. Tanto hai già deciso a cosa vuoi credere. Diversamente non ti saresti affidato a Mazzucco.
A parte che se avessi chiesto a lui dubito che avrebbe consentito a contribuire al mio lavoro, ma cosa significa "tanto hai già deciso a cosa vuoi credere"? Intanto mi smentisci, e se poi anche di fronte all'evidenza vedi non recepisco il messaggio, mi spernacchi quanto ti pare. Ma intervenire in una discussione accusando la controparte di mentire, e alla richiesta di spiegazioni rifiutarti di approfondire anche solo una delle ipotetiche bugie in questione, questo sì che è un atteggiamento infantile.

Qui la discussione completa, presente anche nei commenti al video stesso.

martedì 12 settembre 2017

11 settembre: smontare la disinformazione


di Riccardo Pizzirani (Sertes)

Lo sapevate? Gli aerei che hanno colpito le torri erano ologrammi. Anzi, non c’erano proprio, e sono stati aggiunti in digitale solo in televisione. Poi i crolli sono stati causati da armi ad energia diretta. Anzi, da delle piccole cariche nucleari messe sotto le fondamenta.

No, non è vero nulla. Abbiamo controllato, abbiamo ascoltato chi diceva queste cose, e non è vero nulla. Eppure queste balzane teorie continuano a circolare sulla rete, e tornano alla ribalta in prossimità dell’anniversario degli attacchi, incuranti di ogni tentativo che viene fatto per spiegare perché queste teorie sono fasulle.

Ho quindi realizzato un documento complessivo (in coda all'articolo) che raduna e smentisce tutte queste teorie, e le mette anche in prospettiva rispetto ad altri tentativi storici di infiltrare i gruppi che non credono alle Versioni Ufficiali governative dei principali eventi storici.

Il capitolo 1 spiega infatti la propaganda nella storia, facendo distinzione nella tipologia della fonte, cioè di chi ci racconta delle falsità ben confezionate: la white propaganda, come la pubblicità o la propaganda elettorale ha fonte nota. La gray propaganda sembra invece provenire da enti terzi, accreditati, e disinteressati, come i professori universitari. Infine la black propaganda, le balle che arrivano dai falsi amici.Il capitolo 1 racconta anche di Cointelpro, il principale caso di black propaganda della storia, ad opera dell’FBI contro i gruppi di pacifisti di colore, negli anni 60. Si approda quindi al capitolo 1.2 al caso odierno: Cass Sunstein e l’infiltrazione cognitiva dei gruppi complottisti, in special modo di quello del 9/11.

I capitoli seguenti riguardano ciascuna delle 4 teorie principali, tutte centrate sugli eventi occorsi a New York. Il capitolo 1.4 quindi riepiloga quali sono i fatti noti secondo la Versione Ufficiale, che saranno contestati da queste teorie complottiste.

Al capitolo 2 si parte con i grandi tormentoni, gli elementi in comune tra le varie teorie complottiste no-plane: la malsana idea che un aereo di alluminio non avrebbe potuto penetrare una torre d’acciaio, la differenza che passa tra sfondare una colonna e scardinarla dalle sue 4 viti, e la considerazione sull’eccessiva velocità dell’aereo, che di per sé non conclude nulla in favore di queste teorie.

Il capitolo 3 affronta brevemente la teoria degli ologrammi, anche perché c’è ben poco da dire: vengono elencati i motivi tecnici per cui questa tecnologia è incompatibile con le teorie no-plane; ma nel paragrafo 3.1 si sottolinea anche che cosa comporta l’abbandono del metodo scientifico, attraverso il paradosso della magia: se ciascuno può dire quello che gli pare senza dover portare le prove, allora la teoria migliore è quella della magia, perché con la magia si spiega sempre tutto!
Il capitolo 4 affronta la teoria tv-fakery di September Clues ed altri video, con le argomentazioni contrarie dovute all’assenza di testimoni, alle prove falsificate del video dell’ala dell’aereo che scompare, alla prova falsificata del nose-out, per arrivare infine all’insormontabile scoglio dei pezzi d’aereo che hanno trapassato le torri e sono caduti in strada

Il capitolo 5 affronta la sterzata presa da September Clues quando indugia nella teoria no-plane yes-missile, manipolando la testimonianza di un giornalista che era a casa, che non ha visto l’aereo, e che magicamente diventa un testimone oculare del missile

Il capitolo 6 affronta la teoria mini-nukes, descrivendo la dinamica fisica per come viene spiegata dal suo proponitore, e smontando ogni singolo elemento di questa teoria: la caverna creata dall’esplosione non può sostenere un palazzo per 12 secondi, e anche la polverizzazione dell’acciaio avrebbe fatto crollare i palazzi prima e in modo diverso. La seconda esplosione è più inspiegabile della prima, e soprattutto mancano tutte le prove che dovrebbero necessariamente esserci, come la presenza di radiazioni e le conseguenti bruciature da radiazioni

Il capitolo 7 affronta la teoria direct energy beam di Judy Wood: una teoria che quando non può spiegare, inventa termini tecnici; una teoria che afferma l’assenza di acciaio ben documentato; una teoria che falsifica le prove dirette di dissoluzione dell’acciaio, quelle relative alle cosiddette “auto tostate”, ed infine manipola per omissione le considerazioni riguardo al Trizio trovato sotto il WTC6.
Come vedrete per ogni teoria sono stati affrontate solo le 3-4 affermazioni principali, per rendere comunque il documento fruibile e mantenerlo utile, perché se queste 3-4 affermazioni principali per ciascuna teoria vengono smontate, le restanti potrebbero essere anche tutte vere, e ugualmente non rimarrebbe nulla di solido di cui discutere seriamente.

Buona lettura, e sotto con i commenti!


 Qui il Power Point originale, dove potete vedere il lavoro in full screen. Il file è disponibile anche per il download.

martedì 13 settembre 2016

"11 Settembre La Nuova Pearl Harbor" - Sintesi

Massimo ha compiuto il mastodontico lavoro di riassumere in 45 minuti il suo ultimo film sull'11 settembre, dalla durata originale di circa 5 ore.
Enjoy!