di Decalagon (VEDI ANCHE: Danilo Coppe: un ufficialista poco convincente)
Articolo aggiornato dopo la pubblicazione iniziale
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Proprio questa mattina, sul blog di Paolo Attivissimo, è stato pubblicato un articolo di risposta al mio video "Danilo Coppe: un ufficialista poco convincente", nel quale viene mostrata anche la replica del diretto interessato. Come si può leggere dalla premessa, Attivissimo insiste nell'affermare che se non si hanno competenze specifiche non ci si può permettere di contraddire un esperto del calibro di Coppe, nonostante si sia discusso solo di particolari che esulano completamente da quello che è il suo lavoro vero e proprio. Inoltre non si capisce perché solo Attivissimo debba avere il diritto di contestare gli esperti (vedi, ad esempio, qui), arrivando perfino a callunniarli, in certi casi, come ha fatto con i 1500 architetti e ingegneri del gruppo di Richard Gage, definendoli dei poveri "costruttori di palestre". Oltre a questo è arrivata immancabilmente la solita accusa dei DVD e dei libri, come se chi fa ricerca sull'11 settembre prendesse in giro la gente con la scusa del "lucro". Lasciando perdere queste inutili provocazioni da due soldi, passiamo alla parte più interessante, ovvero la risposta che viene data alle "costellazioni di sciocchezze" che, secondo Attivissimo, avrei detto sia nel filmato che nell'articolo:
Attivissimo: È inutile lanciarsi nello smontare pezzo per pezzo le manipolazioni di 911SkyScraper e di Mazzucco
Quindi non vuole ancora spiegare come, dove e perché, le mie critiche sarebbero delle sciocchezze, ribadendo che sarebbe inutile lanciarsi in questa impresa. Ma allora per quale motivo ha deciso di perdere tempo nel dedicarmi un intero articolo dove mi descrive come un bugiardo e un manipolatore, se poi alla fine "è inutile spiegare quali sono le sciocchezze e le manipolazioni"? Non si capisce.
Passiamo ora alla replica di Coppe, che è ben più importante di quello che afferma Attivissimo.
Coppe: Gran parte delle ricerche fatte da chi ha indagato, magari in buona fede come Mazzucco, si basano su considerazioni a senso unico fatte da chi non accetta la spiegazione fornita magari frettolosamente, magari in modo poco rigoroso, dall'Autorità Americana.
Capito? Chi non accetta delle spiegazioni fornite magari frettolosamente e magari in modo poco rigoroso dall'autorità americana, è solo un complottista che esula da qualsiasi considerazione logica e scientifica. Andando quindi per logica, secondo Coppe, bisognerebbe che tutti accettassero i chiarimenti poco rigorosi e frettolosi, dietro i quali non vi è nessun esperimento scientifico reale, a parte delle animazioni computerizzate che probabilmente nessuno sarà mai autorizzato ad esaminare.
Coppe: Il giorno che i sostenitori del "complotto" vorranno, accetterò volentieri un incarico ufficiale, pagato, per redigere uno studio ufficiale sull'evento, supportato da tutte le dinamiche scientifiche del caso. Allo stato attuale, i miei detrattori dovranno accontentarsi delle mie dichiarazioni, fornite a caldo, quando vengo intervistato sull'argomento.
Peccato però che Coppe abbia sprecato ben due occasioni, durante le quali si è fatto intervistare gratuitamente, dove ha deciso di non spiegare assolutamente nulla della dinamica dei crolli o del perché, anche secondo lui, il crollo delle Twin Towers e dell'edificio sette è assimilabile a quello di una demolizione controllata. Questa volta, ad esempio, aveva la possibilità di indicare dove, come e perché le mie critiche alla sua intervista erano delle sciocchezze, ma ha deciso di non farlo.
Coppe: Solo unendo tutte le mie risposte alle varie interviste, che per forma mentis cerco sempre di rendere sintetiche, si riesce ad avere un quadro di massima del mio pensiero. Così se una volta ho detto che il WTC7 è caduto per danni ed incendio e una volta mi sono limitato a parlare solo di danni, si ridurrà la gravità di qualche mia omissione.
In realtà secondo il NIST NCSTAR 1A il WTC7 è crollato solamente a causa degli incendi, quindi non si capisce a che cosa serva menzionare anche i danni, o spiegare perché questi ultimi abbiano giocato un ruolo significativo nel crollo dell'edificio.
Coppe: Qualcuno dovrebbe poi spiegare ai complottisti che non c'è una documentazione scientifica che abbia censito quanti pilastri sono stati lesionati nell'impatto degli aerei e quanti siano stati preservati.
A parte ovviamente il NIST NCSTAR 1-2, il quale ha provato a fornire questa spiegazione nel suo rapporto, come si può leggere da pagina 79 del PDF.
Immagine tratta dal NIST NCSTAR 1-2 |
Coppe: Come ho tentato di far capire più volte, le strutture reticolari si fanno carico di una o cento lesioni ma non per sempre. Se si aggiunge un calore di circa 600 gradi, l'acciaio tende comunque a snervarsi e di conseguenza basterebbe quasi solo quello per determinare un crollo.
Secondo i test metallografici sulla vernice di alcuni campioni delle colonne del CORE del WTC, il NIST riportò esposizioni massime di soli 250 °C (482 °F). [NCSTAR 1-3, sezione 6.6.1, p. 94], e se si considera che le strutture in acciaio del WTC1 e 2 avevano una certificazione ASTM E119 (per la quale si richiede che i componenti vengano esposti ad una temperatura di 1100° C per svariate ore) rilasciata dagli Underwriters Laboratories, non si capisce per quale motivo la struttura abbia dovuto cedere in quel modo.
Coppe: Invece per abbattere le strutture con l'esplosivo la preparazione necessaria, fatta in clandestinità, richiederebbe ben più del tempo fornito per il blackout.
Sacrosanto. Infatti lui stesso ha confermato che per piazzare gli esplosivi si doveva avere una padronanza totale della struttura, e che un lavoro simile avrebbe impiegato per mesi decine di operai. Coppe però si è dimenticato di citare il completo ammodernamento degli ascensori di entrambe le Torri Gemelle, finito poco tempo prima dell'11 settembre 2001 e che durò circa nove mesi, oltre agli altri casi in cui si era venuta a creare la condizione ideale per permettere il posizionamento degli esplosivi. Come ho detto anche precedentemente, non c'era nulla di categoricamente impossibile, al contrario di quello che sostiene Danilo Coppe. Poi ognuno è libero di non credere che sia stato in questo modo che le torri sono state minate, ma si potrebbe almeno smettere di fingere che le risposte a questa obiezione non esistano.
Per concludere in bellezza, anche questa volta Coppe non ha spiegato assolutamente niente del crollo dei tre palazzi, né ha voluto rettificare una sola delle sue numerose dichiarazioni precedenti: dovremo quindi abituarci alle sue affermazioni fornite "a caldo" nelle sue interviste e accontentarci di quelle, come lui stesso ha suggerito. Che però non si lamenti se qualche povero complottista che non crede alle frettolose e poco rigorose indagini governative lo contesterà.
- So già che qualcuno dirà "ah ma non era la nano-thermite, ma la super-thermite". E va bene, che cos'è questa super-thermite... E qui, in questo caso, fino adesso non stiamo parlando di esplosivi.
Nano-thermite e Super-thermite sono due definizioni che indicano la stessa identica sostanza, come si può evincere anche leggendo qui (prima riga). Inoltre lo stesso Coppe aveva dichiarato precedentemente che non c'era nessuna differenza fra thermite, nano-thermite o super-thermite:
Danilo Coppe: [...]Anche se parliamo di supertermite è la stessa cosa; la supertermite o nanotermite è ancora ossido di ferro più alluminio, ma con l'aggiunta di silice. Non cambia nulla.
Su questo punto possiamo trovare una spiegazione più approfondita nell'introduzione allo studio "Nanoscale Aluminum - Metal Oxide (Thermite) Reactions for Application in Energetic Materials" di Davin G. PIERCEY e Thomas M. KLAPÖTKE. Il paragrafo in questione è il seguente:
"[...]Thermite-type reactions (as illustrated in Equation 1) on the nanoscale have been called many names including nanothermites [1-3] metastable intermolecular composites (MICs) [1, 4, 5] or superthermites [6]. The phrase “nanothermites” comes from the particle sizes used in these energetic mixtures, in contrast to the more familiar thermite type reaction in which the particle sizes are in the order of microns. The term “metastable intermolecular composites” comes from the fact that the 116 D.G. Piercey, T.M. Klapötke mixtures of metal oxide and aluminum are stable up to their ignition temperature, at which point self-propagating high-temperature synthesis (SHS) occurs and the thermodynamic products of a metal and aluminum oxide are produced. Finally, the term “superthermite” comes from the fact that thermites composed of nano-sized materials exhibit very different combustion characteristics when compared to those mixed with micron-sized precursors. Superior combustion velocities, and explosive behavior compared to the usual observed deflagration often characterize thermites made with nanoscale precursors."
Quindi quando si parla di super-thermite o nano-thermite, è bene sapere che si parla della stessa identica sostanza.
In secondo luogo le documentazioni tecniche dicono l'esatto contrario di quello che sostiene Coppe sulla natura esplosiva del materiale, e lo avevo fatto presente molto prima di questo dibattito:
"The 221st National Meeting of the American Chemical Society held during April 2001 in San Diego featured a symposium on Defense Applications of Nanomaterials. One of the 4 sessions was titled Nanoenergetics. This session featured speakers from government labs (DOD and DOE) and academia (for further information about this symposium, please contact the author). This session provided a good representation of the breadth of work ongoing in this field, which is roughly 10 years old. A number of topics were covered, including a few that will be discussed in detail below, namely Metastable In t e r m o l e c u l a r Composites (MICs), sol-gels, and structural nanomaterials. The presentations given at this symposium largely form the basis for this report. At this point in time, all of the military services and some DOE and academic laboratories have active R&D programs aimed at exploiting the unique properties of nanomaterials that have potential to be used in energetic formulations for advanced explosives and propellant applications." [link]
Stesse cose vengono dette qui.
Sempre qui, nell'introduzione, addirittura viene detto che l'uso primario che viene fatto dei materiali energetici sono proprio gli esplosivi, oltre ad armi e combustibili: "Energetic materials are a major component of weapons systems used by all branches of the US military. Their primary use is in explosives, as well as in gun and missile propulsion"
Speravo che Coppe fosse andato a leggersi la documentazione scientifica che avevo indicato nel mio video di critica alla sua intervista, ma suppongo non lo abbia fatto. Infatti gli studi sui nano-composti affermano cose completamente diverse:
"Reaction rates between nanosize aluminum and metal oxides can be significantly greater than those observed with traditional micron-size thermite powders." [link]
"In recent years researchers have found that energetic materials/ingredients that are produced on the nanoscale have the promise of increased performance in a variety of ways including sensitivity, stability, energy release, and mechanical properties." [link]
Leggendo queste documentazioni si evince che i nanocomposti hanno proprietà molto più elevate rispetto a quelli tradizionali con misture di reagenti in dimensioni di micron. Sarebbe interessante sapere dove Coppe ha reperito le sue informazioni sui composto nano-thermitici.
Qui le registrazioni del dibattito dalle quali ho estratto le dichiarazioni di Coppe:
terza parte (con le spiegazioni di Danilo Coppe)
Per concludere in bellezza, anche questa volta Coppe non ha spiegato assolutamente niente del crollo dei tre palazzi, né ha voluto rettificare una sola delle sue numerose dichiarazioni precedenti: dovremo quindi abituarci alle sue affermazioni fornite "a caldo" nelle sue interviste e accontentarci di quelle, come lui stesso ha suggerito. Che però non si lamenti se qualche povero complottista che non crede alle frettolose e poco rigorose indagini governative lo contesterà.
-------------------- Aggiornamento 29/09/2011
Il giorno 23 luglio 2011, a Bologna, si è tenuto un dibattito pubblico fra Riccardo Pizzirani e Paolo Attivissimo sull'11 settembre dove è stato presente anche Danilo Coppe, il quale è intervenuto per parlare dei crolli e della thermite. Bisogna dire che purtroppo Coppe non ha (presuribilmente) nemmeno letto le critiche che gli sono state mosse precedentemente dal sottoscritto, nonostante gli siano state segnalate dallo staff di Undicisettembre, ed è quindi tornato a ripetere le stesse identiche inesattezze e, aggiungendone anche di nuove, ha perfino mostrato al pubblico un sacchetto in plastica contenente della comunissima thermite. Qui di seguito seguiranno le citazioni di Coppe (in grassetto) di alcuni dei suoi interventi, con le mie conseguenti critiche (in corsivo). In coda all'articolo sono disponibili i video dai quali ho estratto le frasi contestate.
- La frizione mostruosa del crollo ha creato della polvere di tutte le granulometrie [...] dei materiali che per la maggior parte costituivano le Twin Towers
Si sostiene quindi che la compressione dei piani crollati abbia dato forma ai "chips" di nano-thermite quando Mark Basile (ingegnere chimico), Jeff Farrer (fisico), Niels Harrit (chimico) e altri scienziati esperti di nano-materiali sostengono l'esatto contrario. Inoltre nel loro studio viene descritto nei particolari questo materiale, il quale non si avvicina nemmeno lontanamente all'immagine proposta da Coppe.
Infatti non sono state semplicemente trovate polveri ultra fini di alluminio e ossido di ferro, ma granelli rosso-grigi di un materiale composto prevalentemente da queste particelle di pochi nanometri di spessore (nano-alluminio) intimamente mescolate in una matrice di silicio, il tutto disposto in maniera molto simmetrica che lasciava intuire un background di complessa ingegneria chimica.
Infatti non sono state semplicemente trovate polveri ultra fini di alluminio e ossido di ferro, ma granelli rosso-grigi di un materiale composto prevalentemente da queste particelle di pochi nanometri di spessore (nano-alluminio) intimamente mescolate in una matrice di silicio, il tutto disposto in maniera molto simmetrica che lasciava intuire un background di complessa ingegneria chimica.
- Che cos'è questa nano-thermite... la nano-thermite sarebbero, come diceva Riccardo, delle polveri ultra fini nemmeno ricreabili in laboratorio...
Coppe sembra sostenere che le polveri in grana ultra-fine non sono ricreabili in laboratorio. È sufficiente però una breve ricerca su internet per scoprire uno dei metodi per produrli: qui un esempio. Anche il Lawrence Livermore National Laboratory sembra riuscire misteriosamente a produrre queste polveri 'non ricreabili in laboratorio', le quali vengono addirittura vendute.
- So già che qualcuno dirà "ah ma non era la nano-thermite, ma la super-thermite". E va bene, che cos'è questa super-thermite... E qui, in questo caso, fino adesso non stiamo parlando di esplosivi.
Nano-thermite e Super-thermite sono due definizioni che indicano la stessa identica sostanza, come si può evincere anche leggendo qui (prima riga). Inoltre lo stesso Coppe aveva dichiarato precedentemente che non c'era nessuna differenza fra thermite, nano-thermite o super-thermite:
Danilo Coppe: [...]Anche se parliamo di supertermite è la stessa cosa; la supertermite o nanotermite è ancora ossido di ferro più alluminio, ma con l'aggiunta di silice. Non cambia nulla.
Su questo punto possiamo trovare una spiegazione più approfondita nell'introduzione allo studio "Nanoscale Aluminum - Metal Oxide (Thermite) Reactions for Application in Energetic Materials" di Davin G. PIERCEY e Thomas M. KLAPÖTKE. Il paragrafo in questione è il seguente:
"[...]Thermite-type reactions (as illustrated in Equation 1) on the nanoscale have been called many names including nanothermites [1-3] metastable intermolecular composites (MICs) [1, 4, 5] or superthermites [6]. The phrase “nanothermites” comes from the particle sizes used in these energetic mixtures, in contrast to the more familiar thermite type reaction in which the particle sizes are in the order of microns. The term “metastable intermolecular composites” comes from the fact that the 116 D.G. Piercey, T.M. Klapötke mixtures of metal oxide and aluminum are stable up to their ignition temperature, at which point self-propagating high-temperature synthesis (SHS) occurs and the thermodynamic products of a metal and aluminum oxide are produced. Finally, the term “superthermite” comes from the fact that thermites composed of nano-sized materials exhibit very different combustion characteristics when compared to those mixed with micron-sized precursors. Superior combustion velocities, and explosive behavior compared to the usual observed deflagration often characterize thermites made with nanoscale precursors."
Quindi quando si parla di super-thermite o nano-thermite, è bene sapere che si parla della stessa identica sostanza.
In secondo luogo le documentazioni tecniche dicono l'esatto contrario di quello che sostiene Coppe sulla natura esplosiva del materiale, e lo avevo fatto presente molto prima di questo dibattito:
"The 221st National Meeting of the American Chemical Society held during April 2001 in San Diego featured a symposium on Defense Applications of Nanomaterials. One of the 4 sessions was titled Nanoenergetics. This session featured speakers from government labs (DOD and DOE) and academia (for further information about this symposium, please contact the author). This session provided a good representation of the breadth of work ongoing in this field, which is roughly 10 years old. A number of topics were covered, including a few that will be discussed in detail below, namely Metastable In t e r m o l e c u l a r Composites (MICs), sol-gels, and structural nanomaterials. The presentations given at this symposium largely form the basis for this report. At this point in time, all of the military services and some DOE and academic laboratories have active R&D programs aimed at exploiting the unique properties of nanomaterials that have potential to be used in energetic formulations for advanced explosives and propellant applications." [link]
Stesse cose vengono dette qui.
Sempre qui, nell'introduzione, addirittura viene detto che l'uso primario che viene fatto dei materiali energetici sono proprio gli esplosivi, oltre ad armi e combustibili: "Energetic materials are a major component of weapons systems used by all branches of the US military. Their primary use is in explosives, as well as in gun and missile propulsion"
- Per definire un'esplosione ci vogliono dei parametri fisici ben precisi che, nel caso della thermite, non ci sono...
Tipo questi [min. 8:26]? Questo effetto può essere considerato "esplosivo"? E come mai gli studi sui nanocomposti (come quelli precedentemente citati) affermano che la nano-thermite è un esplosivo?
- Com'era possibile minare gli edifici clandestinamente durante la settimana in cui sono state effettuate le manutenzione...
Purtroppo noto che Coppe ha scelto di ignorare anche stavolta i numerosi casi in cui gli eventuali terroristi avrebbero potuto piazzare le cariche, tra cui anche il completo ammodernamento degli ascensori che venne terminato poco tempo prima dell'11 settembre e che durò circa 9 mesi. Comunque torno a ribadire che ognuno è libero di non credere che sia questo il modo in cui hanno minato gli edifici... ma in nove mesi gli attentatori avrebbero avuto tempo sufficiente per piazzare gli ordigni? Se si, perché si continua a fingere che la risposta a questo quesito non esista?
- Qualcuno ha fatto l'osservazione che non conosco quella regola che dice che "una forza esercitata su qualcosa riceve una forza uguale o contraria" (terza legge di Newton)...
No, nessuno ha detto che Coppe non conosce la terza legge di Newton: semplicemente egli ha fatto un'affermazione decisamente categorica senza prendere questa legge minimamente in considerazione. Nell'intervista di Attivissimo disse infatti: "Immaginate un palazzo di 17 piani che cade da 9 metri di altezza: è ovvio che distruggerebbe in maniera coassiale tutto ciò che vi sta sotto". Gli è stato fatto semplicemente presente che, prendendo questa legge in considerazione, forse non è poi così ovvio (qui -min. 3:15- per i dettagli). E perché dovrebbe esserlo? Questa dichiarazione merita, secondo me, qualche approfondimento tecnico in più.
- Se ho un pezzo da un chilo di ferro e me lo appoggio sulla testa non mi fa niente, ma se lo sollevo di un metro e lo lascio cadere mi spacca il cranio...
Sicuramente, e sono certo che qualche vertebra cervicale potrebbe rompersi o danneggiarsi. Però spero che siamo tutti d'accordo sul fatto che quel pezzo di ferro può fare al massimo questo tipo di danno senza andare a sfondare un corpo umano fino alle caviglie. È questo il problema con le torri, ed era stato fatto notare anche ad Attivissimo quando fece un esempio analogo con la cassa di birra sulla testa di Tom Bosco. La dinamica di inizio crollo possiamo più o meno capire tutti come è avvenuta, anche se poco probabile, sono gli eventi successivi che non sono ancora stati spiegati con chiarezza da nessuno.
- I crolli delle torri sono assimilabili ad una demolizione controllata perché l'aereo ha eliminato un certo numero di appoggi...
Questi appoggi qui? Circa tre quarti della struttura portante sembrano essere rimasti intatti, e questo dovrebbe causare il crollo simmetrico e ad accelerazione gravitazionale attraverso il percorso di maggior resistenza che abbiamo visto? Perché? In che modo?
- Le temperature degli incendi erano sicuramente superiori a 600 gradi...
Non ho ben capito da dove Coppe trae tutte queste sicurezze, ma purtroppo egli non è la versione ufficiale. Il NIST, infatti, ha sostenuto che le temperature massime a cui è stato sottoposto l'acciaio erano non superiori ai 250°C [NCSTAR 1-3, sezione 6.6.1, p. 94]. Che lui sia d'accordo o meno, l'ente governativo incaricato alle indagini ha affermato questo.
- La nano-thermite si comporterebbe come la thermite, forse anche peggio, perché più è piccolo il diametro (delle polveri) più la reazione è rallentata...
Clicca sull'immagine per ingradirla (tratta da "Nanoenergetics: an emerging technology area of national importance", U.S. Department of Defense) |
"Reaction rates between nanosize aluminum and metal oxides can be significantly greater than those observed with traditional micron-size thermite powders." [link]
"In recent years researchers have found that energetic materials/ingredients that are produced on the nanoscale have the promise of increased performance in a variety of ways including sensitivity, stability, energy release, and mechanical properties." [link]
Leggendo queste documentazioni si evince che i nanocomposti hanno proprietà molto più elevate rispetto a quelli tradizionali con misture di reagenti in dimensioni di micron. Sarebbe interessante sapere dove Coppe ha reperito le sue informazioni sui composto nano-thermitici.
- L'analisi di questi signori (Harrit et al) non ha senso perché sono andati a mettere il dito sui davanzali e hanno detto "oh guarda, c'è ruggine e ferro ergo è thermite"...
In realtà questi signori hanno svolto un'operazione di ricerca e di studio su alcuni campioni di polvere, raccolti in zone e da persone differenti, che è durato circa 18 mesi, durante i quali sono state utilizzate le senguenti strumentazioni per l'esecuzione della ricerca:
- Un microscopio elettronico a scansione FEI-XL30 SFEG (SEM)
- Un EDAX a raggi-X con un dispositivo spettrometrico a dispersione di energia (XEDS)
- Un calorimetro a scansione differenziale (DSC Netzsch 404C)
- Un microscopio a luce visibile (VLM)
- Uno stereomicroscopio Epiphot Nikon 200
- Uno stereomicroscopio Olympus BX60
- Un microscopio Nikon Labophot e fotocamera
In seguito alle perizie sulla natura chimica e fisica dei materiali sono giunti alle seguenti conclusioni (argomentate in maniera più approfondita nel loro studio) sui "red/gray chips" trovati nella polvere:
1. Ha una resistività di appena 10 ohm-m (mentre la vernice in media ha valori di diverse grandezze più alti, oltre i 10^10 ohm-m).
2. Quando è stata immersa e agitata in un potente solvente (il metiletilchetone) per decine di ore non si è dissolta come avrebbe fatto qualunque vernice.
3. Contiene alluminio e ossido di ferro, gli ingredienti della thermite, nella combinazione caratteristica di questa sostanza.
4. È presente una matrice di silicio e carbonio che suggerisce che si tratti di un composto super-thermitico.
5. Quando i frammenti vengono incendiati producono temperature in grado di fondere l'acciaio ancora oggi, anni dopo l'11 settembre. Della vernice ovviamente non potrebbe farlo.
6. L'energia viene rilasciata in un arco di tempo molto breve e l'entalpia osservata (la capacità di scambiare energia con l'ambiente) eccede addirittura quella della semplice thermite.
7. Se una qualunque vernice possedesse queste caratteristiche sarebbe incredibilmente pericolosa, una volta asciugatasi, e non potrebbe certo venire usata in un edificio.
Trovo sia molto scorretto da parte di Coppe denigrare il lavoro di questi scienziati suggerendo falsamente che si siano limitati a "passare il dito sui davanzali" solo per giungere alle loro fantomatiche conclusioni predeterminate. Bisogna ricordate infatti che hanno svolto questo studio per la ricerca di materiali esplosivi poiché nessun ente preposto alle indagini ufficiali lo ha fatto, e il loro attuale documento è il frutto del loro lavoro.
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- Un microscopio elettronico a scansione FEI-XL30 SFEG (SEM)
- Un EDAX a raggi-X con un dispositivo spettrometrico a dispersione di energia (XEDS)
- Un calorimetro a scansione differenziale (DSC Netzsch 404C)
- Un microscopio a luce visibile (VLM)
- Uno stereomicroscopio Epiphot Nikon 200
- Uno stereomicroscopio Olympus BX60
- Un microscopio Nikon Labophot e fotocamera
In seguito alle perizie sulla natura chimica e fisica dei materiali sono giunti alle seguenti conclusioni (argomentate in maniera più approfondita nel loro studio) sui "red/gray chips" trovati nella polvere:
1. Ha una resistività di appena 10 ohm-m (mentre la vernice in media ha valori di diverse grandezze più alti, oltre i 10^10 ohm-m).
2. Quando è stata immersa e agitata in un potente solvente (il metiletilchetone) per decine di ore non si è dissolta come avrebbe fatto qualunque vernice.
3. Contiene alluminio e ossido di ferro, gli ingredienti della thermite, nella combinazione caratteristica di questa sostanza.
4. È presente una matrice di silicio e carbonio che suggerisce che si tratti di un composto super-thermitico.
5. Quando i frammenti vengono incendiati producono temperature in grado di fondere l'acciaio ancora oggi, anni dopo l'11 settembre. Della vernice ovviamente non potrebbe farlo.
6. L'energia viene rilasciata in un arco di tempo molto breve e l'entalpia osservata (la capacità di scambiare energia con l'ambiente) eccede addirittura quella della semplice thermite.
7. Se una qualunque vernice possedesse queste caratteristiche sarebbe incredibilmente pericolosa, una volta asciugatasi, e non potrebbe certo venire usata in un edificio.
Trovo sia molto scorretto da parte di Coppe denigrare il lavoro di questi scienziati suggerendo falsamente che si siano limitati a "passare il dito sui davanzali" solo per giungere alle loro fantomatiche conclusioni predeterminate. Bisogna ricordate infatti che hanno svolto questo studio per la ricerca di materiali esplosivi poiché nessun ente preposto alle indagini ufficiali lo ha fatto, e il loro attuale documento è il frutto del loro lavoro.
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Qui le registrazioni del dibattito dalle quali ho estratto le dichiarazioni di Coppe:
Attivissimo/Danilo Coppe (prima parte; seconda parte)
terza parte (con le spiegazioni di Danilo Coppe)
non capisco come una persona che dovrebbe dare un giudizio obiettivo, ci rimetta la faccia in questo modo......
RispondiElimina...Evidentemente a Coppe non piace il precariato :)
RispondiEliminadecalogon tu hai una versione dei fatti del 9/11 vero?potresti esporla?mi spiego megli0o,secondo te cosa e' accaduto quella mattina?potresti rispondere evirtando di farmi domande nelle domande delle domande (vedi fare le pulci)
RispondiEliminasolo rispondere.quando hai tempo.
Ti rispondo senza problemi: no, ho deciso di non formulare alcuna teoria di complotto perché non è nel mio interesse né nelle mie capacità. Io preferisco ragionare esclusivamente sui fatti che, in questo caso, riguardano la lunga serie di stupidaggini sentenziate da Danilo Coppe nelle sue itnerviste. Se credi che abbia torto puoi sempre indicarmi come, dove e perché mi starei sbagliando, sempre che non abbia frainteso il senso del tuo messaggio.
RispondiEliminaCiao.
Comunque ti faccio notare che la risposta alla tua domanda è scritta anche nella colonnina di sinistra della pagina, sotto la dicitura "IL BLOG". Bastava leggere e capire.
RispondiElimina