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martedì 31 maggio 2011

Danilo Coppe: un ufficialista sempre meno convincente

di Decalagon (VEDI ANCHE: Danilo Coppe: un ufficialista poco convincente)
Articolo aggiornato dopo la pubblicazione iniziale

Proprio questa mattina, sul blog di Paolo Attivissimo, è stato pubblicato un articolo di risposta al mio video "Danilo Coppe: un ufficialista poco convincente", nel quale viene mostrata anche la replica del diretto interessato. Come si può leggere dalla premessa, Attivissimo insiste nell'affermare che se non si hanno competenze specifiche non ci si può permettere di contraddire un esperto del calibro di Coppe, nonostante si sia discusso solo di particolari che esulano completamente da quello che è il suo lavoro vero e proprio. Inoltre non si capisce perché solo Attivissimo debba avere il diritto di contestare gli esperti (vedi, ad esempio, qui), arrivando perfino a callunniarli, in certi casi, come ha fatto con i 1500 architetti e ingegneri del gruppo di Richard Gage, definendoli dei poveri "costruttori di palestre". Oltre a questo è arrivata immancabilmente la solita accusa dei DVD e dei libri, come se chi fa ricerca sull'11 settembre prendesse in giro la gente con la scusa del "lucro". Lasciando perdere queste inutili provocazioni da due soldi, passiamo alla parte più interessante, ovvero la risposta che viene data alle "costellazioni di sciocchezze" che, secondo Attivissimo, avrei detto sia nel filmato che nell'articolo:

Attivissimo: È inutile lanciarsi nello smontare pezzo per pezzo le manipolazioni di 911SkyScraper e di Mazzucco

Quindi non vuole ancora spiegare come, dove e perché, le mie critiche sarebbero delle sciocchezze, ribadendo che sarebbe inutile lanciarsi in questa impresa. Ma allora per quale motivo ha deciso di perdere tempo nel dedicarmi un intero articolo dove mi descrive come un bugiardo e un manipolatore, se poi alla fine "è inutile spiegare quali sono le sciocchezze e le manipolazioni"? Non si capisce. 
Passiamo ora alla replica di Coppe, che è ben più importante di quello che afferma Attivissimo.

Coppe: Gran parte delle ricerche fatte da chi ha indagato, magari in buona fede come Mazzucco, si basano su considerazioni a senso unico fatte da chi non accetta la spiegazione fornita magari frettolosamente, magari in modo poco rigoroso, dall'Autorità Americana.

Capito? Chi non accetta delle spiegazioni fornite magari frettolosamente e magari in modo poco rigoroso dall'autorità americana, è solo un complottista che esula da qualsiasi considerazione logica e scientifica. Andando quindi per logica, secondo Coppe, bisognerebbe che tutti accettassero i chiarimenti poco rigorosi e frettolosi, dietro i quali non vi è nessun esperimento scientifico reale, a parte delle animazioni computerizzate che probabilmente nessuno sarà mai autorizzato ad esaminare.

Coppe: Il giorno che i sostenitori del "complotto" vorranno, accetterò volentieri un incarico ufficiale, pagato, per redigere uno studio ufficiale sull'evento, supportato da tutte le dinamiche scientifiche del caso. Allo stato attuale, i miei detrattori dovranno accontentarsi delle mie dichiarazioni, fornite a caldo, quando vengo intervistato sull'argomento.

Peccato però che Coppe abbia sprecato ben due occasioni, durante le quali si è fatto intervistare gratuitamente, dove ha deciso di non spiegare assolutamente nulla della dinamica dei crolli o del perché, anche secondo lui, il crollo delle Twin Towers e dell'edificio sette è assimilabile a quello di una demolizione controllata. Questa volta, ad esempio, aveva la possibilità di indicare dove, come e perché le mie critiche alla sua intervista erano delle sciocchezze, ma ha deciso di non farlo.

Coppe: Solo unendo tutte le mie risposte alle varie interviste, che per forma mentis cerco sempre di rendere sintetiche, si riesce ad avere un quadro di massima del mio pensiero. Così se una volta ho detto che il WTC7 è caduto per danni ed incendio e una volta mi sono limitato a parlare solo di danni, si ridurrà la gravità di qualche mia omissione.

In realtà secondo il NIST NCSTAR 1A il WTC7 è crollato solamente a causa degli incendi, quindi non si capisce a che cosa serva menzionare anche i danni, o spiegare perché questi ultimi abbiano giocato un ruolo significativo nel crollo dell'edificio.

Coppe: Qualcuno dovrebbe poi spiegare ai complottisti che non c'è una documentazione scientifica che abbia censito quanti pilastri sono stati lesionati nell'impatto degli aerei e quanti siano stati preservati.

A parte ovviamente il NIST NCSTAR 1-2, il quale ha provato a fornire questa spiegazione nel suo rapporto, come si può leggere da pagina 79 del PDF.

Immagine tratta dal NIST NCSTAR 1-2

Coppe: Come ho tentato di far capire più volte, le strutture reticolari si fanno carico di una o cento lesioni ma non per sempre. Se si aggiunge un calore di circa 600 gradi, l'acciaio tende comunque a snervarsi e di conseguenza basterebbe quasi solo quello per determinare un crollo.

Secondo i test metallografici sulla vernice di alcuni campioni delle colonne del CORE del WTC, il NIST riportò esposizioni massime di soli 250 °C (482 °F). [NCSTAR 1-3, sezione 6.6.1, p. 94], e se si considera che le strutture in acciaio del WTC1 e 2 avevano una certificazione ASTM E119 (per la quale si richiede che i componenti vengano esposti ad una temperatura di 1100° C per svariate ore) rilasciata dagli Underwriters Laboratories, non si capisce per quale motivo la struttura abbia dovuto cedere in quel modo.

Coppe: Invece per abbattere le strutture con l'esplosivo la preparazione necessaria, fatta in clandestinità, richiederebbe ben più del tempo fornito per il blackout. 

Sacrosanto. Infatti lui stesso ha confermato che per piazzare gli esplosivi si doveva avere una padronanza totale della struttura, e che un lavoro simile avrebbe impiegato per mesi decine di operai. Coppe però si è dimenticato di citare il completo ammodernamento degli ascensori di entrambe le Torri Gemelle, finito poco tempo prima dell'11 settembre 2001 e che durò circa nove mesi, oltre agli altri casi in cui si era venuta a creare la condizione ideale per permettere il posizionamento degli esplosivi. Come ho detto anche precedentemente, non c'era nulla di categoricamente impossibile, al contrario di quello che sostiene Danilo Coppe. Poi ognuno è libero di non credere che sia stato in questo modo che le torri sono state minate, ma si potrebbe almeno smettere di fingere che le risposte a questa obiezione non esistano.

Per concludere in bellezza, anche questa volta Coppe non ha spiegato assolutamente niente del crollo dei tre palazzi, né ha voluto rettificare una sola delle sue numerose dichiarazioni precedenti: dovremo quindi abituarci alle sue affermazioni fornite "a caldo" nelle sue interviste e accontentarci di quelle, come lui stesso ha suggerito. Che però non si lamenti se qualche povero complottista che non crede alle frettolose e poco rigorose indagini governative lo contesterà.


-------------------- Aggiornamento 29/09/2011

Il giorno 23 luglio 2011, a Bologna, si è tenuto un dibattito pubblico fra Riccardo Pizzirani e Paolo Attivissimo sull'11 settembre dove è stato presente anche Danilo Coppe, il quale è intervenuto per parlare dei crolli e della thermite. Bisogna dire che purtroppo Coppe non ha (presuribilmente) nemmeno letto le critiche che gli sono state mosse precedentemente dal sottoscritto, nonostante gli siano state segnalate dallo staff di Undicisettembre, ed è quindi tornato a ripetere le stesse identiche inesattezze e, aggiungendone anche di nuove, ha perfino mostrato al pubblico un sacchetto in plastica contenente della comunissima thermite. Qui di seguito seguiranno le citazioni di Coppe (in grassetto) di alcuni dei suoi interventi, con le mie conseguenti critiche (in corsivo). In coda all'articolo sono disponibili i video dai quali ho estratto le frasi contestate.

- La frizione mostruosa del crollo ha creato della polvere di tutte le granulometrie [...] dei materiali che per la maggior parte costituivano le Twin Towers

Si sostiene quindi che la compressione dei piani crollati abbia dato forma ai "chips" di nano-thermite quando Mark Basile (ingegnere chimico), Jeff Farrer (fisico), Niels Harrit (chimico) e altri scienziati esperti di nano-materiali sostengono l'esatto contrario. Inoltre nel loro studio viene descritto nei particolari questo materiale, il quale non si avvicina nemmeno lontanamente all'immagine proposta da Coppe.
Infatti non sono state semplicemente trovate polveri ultra fini di alluminio e ossido di ferro, ma granelli rosso-grigi di un materiale composto prevalentemente da queste particelle di pochi nanometri di spessore (nano-alluminio) intimamente mescolate in una matrice di silicio, il tutto disposto in maniera molto simmetrica che lasciava intuire un background di complessa ingegneria chimica.

- Che cos'è questa nano-thermite... la nano-thermite sarebbero, come diceva Riccardo, delle polveri ultra fini nemmeno ricreabili in laboratorio...

Coppe sembra sostenere che le polveri in grana ultra-fine non sono ricreabili in laboratorio. È sufficiente però una breve ricerca su internet per scoprire uno dei metodi per produrli: qui un esempio. Anche il Lawrence Livermore National Laboratory sembra riuscire misteriosamente a produrre queste polveri 'non ricreabili in laboratorio', le quali vengono addirittura vendute.

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So già che qualcuno dirà "ah ma non era la nano-thermite, ma la super-thermite". E va bene, che cos'è questa super-thermite... E qui, in questo caso, fino adesso non stiamo parlando di esplosivi.

Nano-thermite e Super-thermite sono due definizioni che indicano la stessa identica sostanza, come si può evincere anche leggendo qui (prima riga). Inoltre lo stesso Coppe aveva dichiarato precedentemente che non c'era nessuna differenza fra thermite, nano-thermite o super-thermite

Danilo Coppe: [...]Anche se parliamo di supertermite è la stessa cosa; la supertermite o nanotermite è ancora ossido di ferro più alluminio, ma con l'aggiunta di silice. Non cambia nulla. 

Su questo punto possiamo trovare una spiegazione più approfondita nell'introduzione allo studio "Nanoscale Aluminum - Metal Oxide (Thermite) Reactions for Application in Energetic Materials" di Davin G. PIERCEY e Thomas M. KLAPÖTKE. Il paragrafo in questione è il seguente:

"[...]Thermite-type reactions (as illustrated in Equation 1) on the nanoscale have been called many names including nanothermites [1-3] metastable intermolecular composites (MICs) [1, 4, 5] or superthermites [6]. The phrase “nanothermites” comes from the particle sizes used in these energetic mixtures, in contrast to the more familiar thermite type reaction in which the particle sizes are in the order of microns. The term “metastable intermolecular composites” comes from the fact that the 116 D.G. Piercey, T.M. Klapötke mixtures of metal oxide and aluminum are stable up to their ignition temperature, at which point self-propagating high-temperature synthesis (SHS) occurs and the thermodynamic products of a metal and aluminum oxide are produced. Finally, the term “superthermite” comes from the fact that thermites composed of nano-sized materials exhibit very different combustion characteristics when compared to those mixed with micron-sized precursors. Superior combustion velocities, and explosive behavior compared to the usual observed deflagration often characterize thermites made with nanoscale precursors."

  
Quindi quando si parla di super-thermite o nano-thermite, è bene sapere che si parla della stessa identica sostanza.

In secondo luogo le documentazioni tecniche dicono l'esatto contrario di quello che sostiene Coppe sulla natura esplosiva del materiale, e lo avevo fatto presente molto prima di questo dibattito:

"The 221st National Meeting of the American Chemical Society held during April 2001 in San Diego featured a symposium on Defense Applications of Nanomaterials. One of the 4 sessions was titled Nanoenergetics. This session featured speakers from government labs (DOD and DOE) and academia (for further information about this symposium, please contact the author). This session provided a good representation of the breadth of work ongoing in this field, which is roughly 10 years old. A number of topics were covered, including a few that will be discussed in detail below, namely Metastable In t e r m o l e c u l a r Composites (MICs), sol-gels, and structural nanomaterials. The presentations given at this symposium largely form the basis for this report. At this point in time, all of the military services and some DOE and academic laboratories have active R&D programs aimed at exploiting the unique properties of nanomaterials that have potential to be used in energetic formulations for advanced explosives and propellant applications." [link]

Stesse cose vengono dette qui.

Sempre qui, nell'introduzione, addirittura viene detto che l'uso primario che viene fatto dei materiali energetici sono proprio gli esplosivi, oltre ad armi e combustibili: "Energetic materials are a major component of weapons systems used by all branches of the US military. Their primary use is in explosives, as well as in gun and missile propulsion"

- Per definire un'esplosione ci vogliono dei parametri fisici ben precisi che, nel caso della thermite, non ci sono...

Tipo questi [min. 8:26]? Questo effetto può essere considerato "esplosivo"? E come mai gli studi sui nanocomposti (come quelli precedentemente citati) affermano che la nano-thermite è un esplosivo?

- Com'era possibile minare gli edifici clandestinamente durante la settimana in cui sono state effettuate le manutenzione...

Purtroppo noto che Coppe ha scelto di ignorare anche stavolta i numerosi casi in cui gli eventuali terroristi avrebbero potuto piazzare le cariche, tra cui anche il completo ammodernamento degli ascensori che venne terminato poco tempo prima dell'11 settembre e che durò circa 9 mesi. Comunque torno a ribadire che ognuno è libero di non credere che sia questo il modo in cui hanno minato gli edifici... ma in nove mesi gli attentatori avrebbero avuto tempo sufficiente per piazzare gli ordigni? Se si, perché si continua a fingere che la risposta a questo quesito non esista?

- Qualcuno ha fatto l'osservazione che non conosco quella regola che dice che "una forza esercitata su qualcosa riceve una forza uguale o contraria" (terza legge di Newton)...

No, nessuno ha detto che Coppe non conosce la terza legge di Newton: semplicemente egli ha fatto un'affermazione decisamente categorica senza prendere questa legge minimamente in considerazione. Nell'intervista di Attivissimo disse infatti: "Immaginate un palazzo di 17 piani che cade da 9 metri di altezza: è ovvio che distruggerebbe in maniera coassiale tutto ciò che vi sta sotto". Gli è stato fatto semplicemente presente che, prendendo questa legge in considerazione, forse non è poi così ovvio (qui -min. 3:15- per i dettagli). E perché dovrebbe esserlo? Questa dichiarazione merita, secondo me, qualche approfondimento tecnico in più.

- Se ho un pezzo da un chilo di ferro e me lo appoggio sulla testa non mi fa niente, ma se lo sollevo di un metro e lo lascio cadere mi spacca il cranio...

Sicuramente, e sono certo che qualche vertebra cervicale potrebbe rompersi o danneggiarsi. Però spero che siamo tutti d'accordo sul fatto che quel pezzo di ferro può fare al massimo questo tipo di danno senza andare a sfondare un corpo umano fino alle caviglie. È questo il problema con le torri, ed era stato fatto notare anche ad Attivissimo quando fece un esempio analogo con la cassa di birra sulla testa di Tom Bosco. La dinamica di inizio crollo possiamo più o meno capire tutti come è avvenuta, anche se poco probabile, sono gli eventi successivi che non sono ancora stati spiegati con chiarezza da nessuno.

- I crolli delle torri sono assimilabili ad una demolizione controllata perché l'aereo ha eliminato un certo numero di appoggi...

Questi appoggi qui? Circa tre quarti della struttura portante sembrano essere rimasti intatti, e questo dovrebbe causare il crollo simmetrico e ad accelerazione gravitazionale attraverso il percorso di maggior resistenza che abbiamo visto? Perché? In che modo?

- Le temperature degli incendi erano sicuramente superiori a 600 gradi...

Non ho ben capito da dove Coppe trae tutte queste sicurezze, ma purtroppo egli non è la versione ufficiale. Il NIST, infatti, ha sostenuto che le temperature massime a cui è stato sottoposto l'acciaio erano non superiori ai 250°C [NCSTAR 1-3, sezione 6.6.1, p. 94]. Che lui sia d'accordo o meno, l'ente governativo incaricato alle indagini ha affermato questo.

- La nano-thermite si comporterebbe come la thermite, forse anche peggio, perché più è piccolo il diametro (delle polveri) più la reazione è rallentata...

Clicca sull'immagine per ingradirla
(tratta da "Nanoenergetics: an emerging technology
area of national importance"
, U.S. Department of Defense)
Speravo che Coppe fosse andato a leggersi la documentazione scientifica che avevo indicato nel mio video di critica alla sua intervista, ma suppongo non lo abbia fatto. Infatti gli studi sui nano-composti affermano cose completamente diverse:

"Reaction rates between nanosize aluminum and metal oxides can be significantly greater than those observed with traditional micron-size thermite powders." [link]

"In recent years researchers have found that energetic materials/ingredients that are produced on the nanoscale have the promise of increased performance in a variety of ways including sensitivity, stability, energy release, and mechanical properties." [link]


Leggendo queste documentazioni si evince che i nanocomposti hanno proprietà molto più elevate rispetto a quelli tradizionali con misture di reagenti in dimensioni di micron.
Sarebbe interessante sapere dove Coppe ha reperito le sue informazioni sui composto nano-thermitici.

- L'analisi di questi signori (Harrit et al) non ha senso perché sono andati a mettere il dito sui davanzali e hanno detto "oh guarda, c'è ruggine e ferro ergo è thermite"...

In realtà questi signori hanno svolto un'operazione di ricerca e di studio su alcuni campioni di polvere, raccolti in zone e da persone differenti, che è durato circa 18 mesi, durante i quali sono state utilizzate le senguenti strumentazioni per l'esecuzione della ricerca:

- Un microscopio elettronico a scansione FEI-XL30 SFEG (SEM)
- Un EDAX a raggi-X con un dispositivo spettrometrico a dispersione di energia (XEDS)
- Un calorimetro a scansione differenziale (DSC Netzsch 404C)
- Un microscopio a luce visibile (VLM)
- Uno stereomicroscopio Epiphot Nikon 200
- Uno stereomicroscopio Olympus BX60
- Un microscopio Nikon Labophot e fotocamera

In seguito alle perizie sulla natura chimica e fisica dei materiali sono giunti alle seguenti conclusioni (argomentate in maniera più approfondita nel loro studio) sui "red/gray chips" trovati nella polvere:

1. Ha una resistività di appena 10 ohm-m (mentre la vernice in media ha valori di diverse grandezze più alti, oltre i 10^10 ohm-m).
2. Quando è stata immersa e agitata in un potente solvente (il metiletilchetone) per decine di ore non si è dissolta come avrebbe fatto qualunque vernice.
3. Contiene alluminio e ossido di ferro, gli ingredienti della thermite, nella combinazione caratteristica di questa sostanza.
4. È presente una matrice di silicio e carbonio che suggerisce che si tratti di un composto super-thermitico.
5. Quando i frammenti vengono incendiati producono temperature in grado di fondere l'acciaio ancora oggi, anni dopo l'11 settembre. Della vernice ovviamente non potrebbe farlo.
6. L'energia viene rilasciata in un arco di tempo molto breve e l'entalpia osservata (la capacità di scambiare energia con l'ambiente) eccede addirittura quella della semplice thermite.
7. Se una qualunque vernice possedesse queste caratteristiche sarebbe incredibilmente pericolosa, una volta asciugatasi, e non potrebbe certo venire usata in un edificio.

Trovo sia molto scorretto da parte di Coppe denigrare il lavoro di questi scienziati suggerendo falsamente che si siano limitati a "passare il dito sui davanzali" solo per giungere alle loro fantomatiche conclusioni predeterminate. Bisogna ricordate infatti che hanno svolto questo studio per la ricerca di materiali esplosivi poiché nessun ente preposto alle indagini ufficiali lo ha fatto, e il loro attuale documento è il frutto del loro lavoro.


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Qui le registrazioni del dibattito dalle quali ho estratto le dichiarazioni di Coppe:

Attivissimo/Danilo Coppe (prima parte; seconda parte)

terza parte (con le spiegazioni di Danilo Coppe)

mercoledì 18 maggio 2011

La thermite del National Geographic

di Decalagon

In questi lunghi anni di dibattito sul crollo dei tre più alti palazzi del World Trade Center, numerosi ricercatori indipendenti si sono fatti avanti per cercare di approfondire il fenomeno che ha portato alla loro totale distruzione, poiché nemmeno l'ente governativo che era stato incaricato di indagare sulle cause del cedimento degli edifici (il NIST) era stato in grado di fornire spiegazioni complete ed esaurienti, su sua stessa ammissione [1]. Nel 2006, quindi, il professor Steven Jones avanzò pubblicamente una richiesta per poter analizzare i campioni di polvere del WTC, poiché l'aspettativa a quel tempo era che un attento esame della polvere avrebbe potuto produrre prove a sostegno dell'ipotesi che dei materiali esplosivi avevano causato la distruzione straordinariamente rapida e praticamente totale degli edifici. I campioni arrivarono poco tempo dopo e le analisi di laboratorio portarono al ritrovamento di frammenti, incumbusti e non, appartenenti ad un composto thermitico in fase di sperimentazione, chiamato nano-thermite (o super-thermite). [2]

Nel 2009 il National Geographic Channel ha voluto dedicare un intero documentario sull'11 settembre [3] con l'intenzione di "debunkare", o smontare, il lavoro di questi ricercatori indipendenti (alcuni di loro possono essere ascoltati in queste interviste) a proposito di questa loro evidente scoperta scientifica. Per farlo hanno utilizzato 70 kg di thermite raccolta in alcuni sacchi per la spazzatura e l'hanno ammucchiata intorno ad una colonnina di acciaio: in seguito alla conbustione del composto, la colonna è rimasta visibilmente intatta. Tuttavia non ci è voluto molto per scoprire il trucco usato dagli esperti del National Geographic. Infatti l'ingegnere Jonathan H. Cole (di ae911truth.org) ha svolto ulteriori esperimenti sbugiardandoli clamorosamente. Qui alcuni estratti:



Come possiamo vedere bastano poche libbre di thermite, messe al posto giusto e con la giusta modalità di impiego (non dei sacchi disposte a caso intorno ad una colonna), per provocare fenomeni come quelli considerati "impossibili" dagli esperti del NGC, come fondere l'acciaio o tagliare una colonna verticale. Anzi, questo loro "test" potrebbe rivelarsi una zappata sui piedi colossale, perché se nemmeno 70 chili di thermite (composto che raggiunge temperature estremamente elevate) sono in grado di fondere l'acciaio in quella maniera, com'è possibile che vi sia riuscito del semplice kerosene o un normale incendio da ufficio? Non dobbiamo dimenticarci infatti dei numerosi testimoni (e qui), dei reperti ritrovati durante lo sgombero delle macerie e dello stesso rapporto FEMA che, al capitolo 5, descrive una perizia metallurgica [4] su dei campioni di acciaio del WTC-7, i quali sono stati corrosi e deformati da un'azione di ossidazione e sulfurazione ad alta temperatura che ha praticamente liquefatto l'acciaio. 
Nessuno è ancora riuscito a trovare una spiegazione a questo fenomeno.

Riferimenti

[1] September 2007: We are unable to provide a full explanation of the total collapse
[2] Materiale thermitico attivo ritrovato nelle polveri del WTC: Niels H. Harrit, Jeffrey Farrer, Steven E. Jones Kevin R. Ryan, Frank M. Legge, Daniel Farnsworth, Gregg Roberts, James R. Gourley and Bradley R. Larsen 
[3] National Geographic Channel: Science and Cospiracy
[4] FEMA Report, Chapter 5, Limited Metallurgical Examination

sabato 14 maggio 2011

Errata Corrige – Il lapsus di Dick Cheney

di Massimo Mazzucco (fonte)

Durante la puntata di Matrix dello scorso 10 maggio è andato in onda un mio filmato nel quale riportavo, fra le altre cose, che nel 2006 Cheney avesse dichiarato che “non esistono prove che dimostrino un diretto coinvolgimento di Osama bin Laden nei fatti dell’11 settembre”.

Paolo Attivissimo, nel suo contro-filmato, ha fatto notare che quello di Cheney era stato solo un lapsus, poi corretto dall’intervistatore Tony Snow, e che Cheney in realtà intendesse dire “Saddam Hussein”, non “Osama bin Laden”.

Sono risalito alla fonte originaria, e confermo quello che ha detto Attivissimo.

Mi scuso quindi con gli spettatori e con gli utenti del sito per questa errata informazione che ho diffuso, in completa buona fede, a causa della fretta. Stavo infatti preparando il mio intervento a Matrix, ed ho preso lo spezzone incriminato dal documentario “Alqueda doesn’t exist” [vedi nota in coda] – nel quale ovviamente la correzione di Cheney non compare – fidandomi di quella fonte, senza andare a verificarla. In altre parole, lo stesso autore del documentario ha inserito la clip senza citare la correzione di Cheney (che poi lo abbia fatto intenzionalmente, oppure a sua volta in buona fede, non posso saperlo – ma la notizia è errata e la mia correzione rimane d’obbligo).

Detto questo, restano da fare alcune considerazioni:

1) Attivissimo purtroppo non si è limitato a segnalare l’errore, ...

... ma ha subito insinuato una intenzionale malafede da parte mia, dicendo che avrei volutamente tagliato il pezzo per falsificare i fatti. Non era la prima volta che ricorreva a questo tipo di accuse, per cui ho ritenuto di suggerire direttamente ai telespettatori la visione del video “La demolizione controllata di Paolo Attivissimo” – nel quale rispondo appunto a questo tipo di accuse - perchè possano decidere in prima persona da che parte stia veramente la malafede. (Mi fa piacere notare che nelle prime 24 ora il video ha già registrato più di 2000 visioni aggiuntive. Alla tua, Attivissimo!)

2) Il fatto che quello di Cheney fosse “solo” un lapsus – e che lapsus, ragazzi! - non cambia di una virgola la questione di bin Laden, poichè la stessa affermazione era stata fatta dall’FBI nello stesso periodo, e quella non è mai stata in discussione: non sono mai esistite prove sulla colpevolezza di bin Laden, ed è questo il punto veramente importante della discussione.

Che naturalmente Attivissimo ha evitato con grande accuratezza.

3) Nel suo video Attivissimo ha detto che la tesi alternativa della morte pregressa di bin Laden è “largamente basata” sulla dichiarazione di Benazir Bhutto, mentre questo non è vero. A parte che la confutazione di Attivissimo sulla frase della Bhutto si riduce ad una opinione personale (lo dice lui, che Frost abbia lasciato correre “perchè era chiaramente un lapsus”, ma questo Frost non lo ha mai confermato), ma questa “falsa premessa” – classico trucco del debunking più becero – è servita ad Attivissimo per ignorare con grande eleganza tutte le altre dichiarazioni sulla morte di bin Laden da parte di personaggi come Musharraf, Karzai, Dale Watson (FBI), Oliver North, Zardari.

Che dici, Attivissimo, saranno stati tutti lapsus pure quelli?

Massimo Mazzucco

Lo spezzone incriminato di “Alquaeda doesn’t exist” è al minuto 9:14 della Prima Parte. Come si può vedere ho preso la clip integrale, e non ho tagliato assolutamente nulla di mia iniziativa. Semplicemente non ho pensato di verificare che non lo avesse fatto per caso l’autore di quel documentario (o chi per esso, in precedenza).

mercoledì 11 maggio 2011

“No planes”, una teoria insostenibile

di Massimo Mazzucco (fonte)

Se c’è una cosa che ancora “ribolle”, all’interno della relativa chiarezza che ormai si è fatta sugli attentati del 9/11, è la cosiddetta teoria no planes.

Mentre la grande maggioranza dei ricercatori è rimasta in dubbio sul fatto che i due aerei che hanno colpito le Torri Gemelle fossero davvero dei voli di linea, e non piuttosto dei “drones” (aerei telecomandati), una frangia di costoro insiste nel sostenere che nessun velivolo abbia mai solcato l’aria antistante le Torri Gemelle. Le immagini televisive che tutti abbiamo visto, secondo i no planers, sarebbero state “preconfezionate” al computer, e poi in qualche modo distribuite ai networks, che le avrebbero messe in onda come se fossero vere.

Per quanto assurda possa sembrare questa teoria, il numero dei suoi sostenitori è sufficientemente nutrito da meritare un minimo di analisi, prima di essere scartata del tutto.

Il primo problema che si pone è il seguente: i no planers non sembrano avere una teoria unificata, ma costituiscono un magma indistinto, nel quale si può trovare di tutto e di più. Si va da chi sostiene semplicemente che gli aerei visti in TV fossero dei CGI (Computer Graphics Images – ovvero immagini create/sovrapposte al computer), a chi sostiene che nel cielo di Manhattan siano stati proiettati degli ologrammi giganteschi, che a noi sarebbero apparsi come dei normali aerei di linea.

Fortunatamente, non è necessario inoltrarsi nell’analisi tecnica dei filmati disponibili, in quanto la teoria no planes appare confutabile nel suo insieme, ...

... con un semplice processo “ad esclusione”.

LA TORRE SUD

Analizziamo prima il caso della Torre Sud (la seconda colpita), poichè il 99% dei video incriminati si riferisce all’impatto con quella Torre. Se si suppone che nessun aereo l’abbia colpita, bisogna dedurre che l’esplosione (la famosa palla di fuoco) sia avvenuta in maniera indipendente, ovvero che qualcuno ad un certo punto abbia innescato l’esplosione, che poi è stata fatta “coincidere” con l’aereo “disegnato” al computer.

Questo significa che le migliaia di persone che osservavano la Torre Nord in fiamme, alle 9.02 del mattino, avrebbero visto la Torre Sud esplodere di colpo, senza che nulla l’avesse colpita. La cosa sarebbe ancora plausibile per tutti coloro che guardavano le Torri da una angolazione sfavorevole (da Nord, Est o Ovest), ed avevano quindi la vista coperta rispetto all’aereo in avvicinamento. Altrettanto si può dire per tutti coloro che si trovavano a Sud della Torre, ma che in quel momento guardavano altrove.

Il problema si pone con tutti coloro che invece si trovavano a Sud della Torre, e in quel momento guardavano la Torre Nord in fiamme. Erano, presumibilmente, migliaia di persone, che guardavano l’incendio da Battery Park, dalla City, o da qualunque altro punto nelle vicinanze. Costoro avevano di fronte proprio la facciata della Torre Sud che stava per essere colpita, e l’avrebbero vista esplodere improvvisamente, senza motivo apparente.

In quel caso, è presumibile che la “voce” della stranezza avrebbe iniziato a circolare immediatamente, e sarebbe stata pure molto rumorosa. Invece non si conosce un solo caso in cui qualcuno abbia detto: “Mah, veramente io ho visto la facciata esplodere, ma non ho visto nessun aereo che la colpiva”.

In passato si sarebbe anche potuto pensare – almeno in teoria - a “zittirli” tutti, ma nell’era di Internet questo è semplicemente impossibile. Se esistesse una sola persona che ha visto l’esplosione, ma non l’aereo che l’ha provocata, oggi lo sapremmo di sicuro.

A loro volta, quante persone stavano filmando la Torre Nord in fiamme, nel momento in cui la Torre Sud è stata colpita?

Oltre alle riprese TV, esiste almeno una ventina di video amatoriali che ritraggono il secondo impatto, tutti da angolazioni e distanze diverse. L’idea di falsificare tutti questi video, in modo da farli corrispondere fra di loro, e soprattutto di farli corrispondere alle riprese TV, è qualcosa di assolutamente folle da realizzare. Ma anche volendo ipotizzare questo tipo di “falsificazione di massa”, mancano sempre i filmati nei quali la Torre esplode, ma l’aereo che la colpisce non si vede.

Come dovrebbero esistere centinaia di testimonianze visive della “strana esplosione senza aereo”, dovrebbero esistere anche molti video – del tutto genuini, questi – nei quali la Torre esplode improvvisamente, per per conto suo, senza che nulla l’abbia colpita.

Invece non se ne conosce nemmeno uno.

L’implausibilità della teoria no planes quindi non è dimostrabile grazie alle testimonianze positive (teoricamente, tutti coloro che dicono di aver visto l’aereo possono avere mentito, e i filmati che lo ritraggono possono essere tutti falsi), ma alla totale mancanza di quelle negative.

Alla mancanza di prove negative, e alla difficoltà di una “falsificazione di massa”, si può aggiungere il seguente ragionamento: il fatto che esistano o meno testimonianze “negative” non cambia il fatto che una scelta del genere sarebbe stata comunque impensabile a priori, da parte degli autori degli attentati, proprio per quel motivo. In altre parole, un’ipotesi no planes sarebbe stata scartata sul nascere, proprio per il rischio evidente che centinaia di persone si accorgessero che la Torre esplodeva senza che nessun aereo l’avesse colpita, oppure che addirittutra la filmassero in quelle condizioni.

Le percentuali di successo sarebbero le stesse di chi progetta di rapinare una banca a volto scoperto, in pieno giorno, sperando di non essere visto da nessuno, e di non essere ripreso da nessuna telecamera di sicurezza.

LA TORRE NORD

Per quel che riguarda la Torre Nord (primo impatto) si sarebbe invece potuto contare sul “fattore sorpresa”, in quanto nessuno – fino al giorno degli attentati - passava il proprio tempo a fissare le Torri Gemelle. Per questo motivo una eventuale esplosione si sarebbe potuta far passare per la conseguenza di un impatto, anche se l’aereo non ci fosse stato. (La gente si sarebbe voltata soltanto “dopo”, a botto avvenuto).

Esiste però una ripresa video, che non solo sconfessa questa ipotesi, ma di fatto rende la teoria no planes insostenibile. Nel filmato che segue cerco di illustrarne il motivo:



Se il filmato non fosse stato chiaro, il ragionamento è questo: se si suppone che l’aereo non ci fosse (ma che sia stato aggiunto dopo), bisogna dedurre che tutte le persone inquadrate fingano di vederlo mentre passa sulle loro teste. A sua volta l’operatore, per fingere una ripresa “improvvisata” di quel tipo, doveva voltarsi verso la Torre proprio un attimo prima che questa esplodesse per conto suo.

Questo significa dover coordinare i movimenti e le reazioni di tutte le persone inquadrate con il movimento della cinepresa, mentre il tutto doveva coincidere alla perfezione con il momento dell’esplosione reale. E siccome l’esplosione poteva avvenire una volta sola, anche la ripresa si poteva effettuare una volta sola, in tempo reale. O la va o la spacca.

Certo, teoricamente è possibile aver preparato la scena in precedenza, allenando attori e comparse (non dimentichiamo il personaggio sullo sfondo, in bassa a sinistra) a muoversi tutti all’unisono, in perfetta sincronia fra di loro, e soprattutto in perfetta sincronia con l’addetto alla detonazione.

Un piano sequenza del genere rimane quindi possibile, almeno teoricamente, ma solo con l’utilizzo di una serie di professionisti, lunghe ore di preparazione, e una spropositata dose di fortuna. Ma qui, nuovamente, si pone la domanda: chi mai avrebbe scelto di correre un rischio del genere? E soprattutto, a quale scopo?

Una cosa che infatti i no planers si dimenticano regolarmente di indicare, è per quale motivo si sarebbe mai dovuti ricorrere ad una strategia così complessa e improbabile in primo luogo.

Massimo Mazzucco

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Dopo questo articolo che spiega il motivo principale per cui la teoria no-plane non può essere considerata attendibile, ne approfitto per sottolineare alcuni dei punti più importanti contro la teoria "no-plane" (in particolare contro il documentario "September Clues") che sono emersi durante questi ultimi anni di dibattito.

  • Vengono usati footage di pessima qualità, anche quando in rete è disponibile materiale molto migliore per le medesime sequenze.
  • Vengono ignorati completamente i fenomeni di Parallasse, Parallasse di moto e il rapporto fra focale e ratio fra i volumi rappresentati.
  • Vengono ignorati totalmente i funzionamenti dei sistemi di ripresa Wescam et similari, le regie televisive e i sistemi di diffusione via satellite.
  • Non vengono distinti  i concetti di visione monoculare con quelli di vista umana stereoscopica né conoscono il rapporto fra vista umana e focale fotografica normale.
  • Hanno falsificato diversi risultati di sincronizzazione attraverso la messa in parallelo di materiali a diverso framerate.
  • Vengono ignorati gli effetti della compressione sulle sequenze video, soprattutto quelle passate da diversi stadi di encoding. Confondono gli artefatti con le manipolazioni. 
  • Non ci sono testimoni né video o altre prove che suggeriscano l'assenza di impatti aerei al WTC.
    Per ulteriori informazioni, per leggere i lunghi dibattiti su questo argomento che si sono svolti e le numerose spiegazioni che sono state date alle repliche dei "no-planers", si può consultare il sito www.luogocomune.net.

      lunedì 9 maggio 2011

      USA: nessuna prova contro Bin Laden

      di Decalagon (articolo aggiornato dopo la pubblicazione iniziale)

      In seguito alla farsa dell'uccisione di Bin Laden - le contraddizioni ormai non si contano più, nemmeno i pakistani credono a questa storia - nel compound di Abbottabad, in Pakistan, e del frettoloso occultamento del suo cadavere in mare per onorare un inesistente rito funebre islamico, i mass media di tutto il mondo non hanno mai dimenticato di sottolineare il fatto che lo sceicco fosse il diretto responsabile per gli attentati dell'11 settembre 2001, nonostante non li avesse mai rivendicati e si fosse dichiarato del tutto estraneo alla vicenda [1]. Curiosamente nessuno sembra essersi ricordato delle imbarazzanti dichiarazioni di Rex Tomb (portavoce degli affari pubblici dell'FBI) e Dick Cheney (Vice Presidente degli Stati Uniti), i quali affermarono, nel 2006, che non avessero mai avuto prove per collegare Osama Bin Laden a quegli attacchi. Infatti, quando venne chiesto all'FBI per quale motivo il leader di Al-Quaeda non risultasse ricercato per l'11/09 sulla loro pagina web, Rex Tomb rispose: "La ragione per cui l'11 settembre non è stato menzionato nella pagina di Bin Laden come maggior ricercato, è perché l'FBI non ha prove concrete che lo colleghino al 9/11." [2] Questa affermazione è stata anche confermata da Dick Cheney, appunto, al The Tony Snow Show [3], sebbene subito dopo avesse ritirato la sua frase. Solo l'anno dopo, nel 2007, l'FBI affermò senza ombra di dubbio che Bin Laden e Al-Quaeda fossero i responsabili per quegli attentati [4] con l'intento di mettere a tacere il "movimento cospirazionista". Purtroppo però il loro sembra essere stato solo uno scarso tentativo di attaccare delle pezze a questa storia, la quale ha creato più danni di quelli a cui voleva porre rimedio, poiché una delle domande che sorgono spontanee è: "come hanno fatto a reperire in meno di un anno quelle prove che, a loro dire, non hanno mai avuto? Perché non le hanno mai mostrate?".

      Riferimenti

      giovedì 5 maggio 2011

      Osama Bin Laden: morto per complicazioni polmonari nel 2001

      di FoxNews.com, articolo pubblicato Mercoledì 26 dicembre 2001.
      Traduzione di Decalagon

      Osama bin Laden è morto a causa di una complicazione polmonare non trattata, scrive il Pakistan Observer, citando un leader talebano che avrebbe partecipato ai funerali del leader di Al Qaeda.
       

      "Le truppe della coalizione sono impegnate in una folle operazione di ricerca ma non sarebbero mai in grado di soddisfare il loro prezioso obiettivo di catturare Osama vivo o morto", ha detto la fonte.

      Bin Laden, secondo la fonte, era affetto da una grave complicazione polmonare e ha ceduto alla malattia a metà dicembre, in prossimità delle montagne di Tora Bora. La fonte ha affermato che bin Laden è stato sepolto con onore nella sua ultima dimora e la sua tomba è stata fatta secondo il suo credo wahabita.

      Circa 30 stretti collaboratori di Bin Laden, tra cui le guardie del corpo più fidate e personali, i membri della sua famiglia e alcuni "amici talebani" di
      Al Qaeda, hanno partecipato ai riti funebri. Una raffica di proiettili sono stati sparati in aria per rendere un omaggio al "grande leader".

      La fonte dei talebani che sostiene di avere visto il viso di Bin Laden prima della sepoltura ha dichiarato: "Era pallido ... ma calmo, rilassato e fiducioso".

      Alla domanda se Bin Laden avesse avuto alcun sentimento di rimorso prima della morte, la fonte ha detto con forza "no". Invece, ha detto, Bin Laden era orgoglioso del fatto di essere riuscito nella sua missione di accendere la consapevolezza tra i musulmani su disegni egemonici e cospirazioni dei "pagani" contro l'Islam. Bin Laden, ha detto, era del parere che il sacrificio di poche centinaia di persone in Afghanistan non sarebbe stato nulla, perché come coloro che hanno dato la loro vita per creare un clima di resistenza, saranno adeguatamente ricompensati da Allah l'Onnipotente.

      Quando è stato chiesto dove è stato sepolto Bin Laden, la fonte ha detto, "Sono sicuro che, come altri luoghi a Tora Bora, quel posto particolare doveva essere scomparso."

      mercoledì 4 maggio 2011

      Uno dei più importanti funzionari del Governo: Bin Laden è morto nel 2001, il 9/11 è un auto-attentato.

      di Paul Joseph Watson (fonte)
       

       

      Uno dei più importanti addetti ai lavori del governo, il dottor Steve R. Pieczenik, un uomo che ha ricoperto diverse posizioni influenti sotto tre presidenti ed ancora lavora con il Dipartimento della Difesa, ha scandalosamente detto ieri durante l'Alex Jones Show che Osama bin Laden è morto nel 2001 e che lui è pronto a testimoniare di fronte ad un grand jury, come un alto generale gli ha detto direttamente che il 9/11 è stato un auto-attentato.

      Pieczenik non può essere scaricato come un "teorico della cospirazione". Ha servito come Vice Asistente Segretario di Stato sotto tre diverse amministrazioni, Nixon, Ford e Carter, mentre ha lavorato anche sotto Reagan e Bush senior, ed ancora lavora come un consulente del Dipartimento della Difesa. In precedenza capitano della Marina degli Stati Uniti, Pieczenik ha ottenuto due prestigiosi Harry C. Solomon Awards alla Harvard Medical School mentre simultaneamente completava un dottorato al MIT.

      Recrutato da Lawrence Eagleburger come Vice Assistente Segretario di Stato, Pieczenik è andato avanti a sviluppare "i principi base per la guerra psicologica, il contro-terrorismo, le strategie e le tattiche per le negoziazioni transculturali per il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, l'esercito, l'intelligence ed altre agenzie del Governo degli Stati Uniti", mentre ha anche sviluppato le strategie fondamentali per il recupero di ostaggi che in seguito furono impiegate nel resto del mondo.

      Pieczenik ha servito come pianificatore di politiche sotto i segretari Henry Kissinger, Cyrus Vance, George Schultz e James Baker e ha lavorato sulla campagna elettorale di George W. Bush contro Al Gore. La sua documentazione sottolinea il fatto che egli è uno degli uomini più profondamente connessi nelle sfere dell'intelligence negli ultimi tre decenni ed oltre.

      Il personaggio di Jack Ryan, che appare in molti romanzi di Tom Clancy e fu anche impersonato da Harrison Ford nel popolare film del 1992 Giochi di Potere, è basato su Steve Pieczenik.

      Nell'aprile 2002, circa nove anni fa, Pieczenik disse all'Alex Jones Show che bin Laden era già "morto da mesi" e che il governo stava aspettando il tempo politicamente giusto per far scoprire il suo cadavere. Pieczenik si troverebbe in una posizione "al corrente dei fatti", avendo personalmente incontrato bin Laden e lavorato con lui durante la guerra contro i sovietici in Afghanistan all'inizio degli anni ottanta.

      Pieczenik ha detto che Osama bin Laden è morto nel 2001: "Non a causa di forze speciali che lo hanno ucciso, ma perchè essendo io un medico ho saputo che i medici della CIA lo avevano sottoposto ad un trattamento ed era negli elenchi dell'intelligence che lui avesse la sindrome di Marfan", aggiungendo che il governo degli Stati Uniti sapeva che bin Laden era morto prima che l'invasione dell'Afghanistan avesse inizio.

      La sindrome di Marfan è una malattia genetica degenerativa per cui non esiste alcuna cura permanente. La malattia riduce drasticamente l'aspettativa di vita del malato.

      "E' morto a causa della sindrome di Marfan, Bush juinor lo sapeva, l'intelligence lo sapeva", ha detto Pieczenik facendo notare come i medici della CIA avessero visitato bin Laden nel 2001 all'ospedale americano di Dubai.

      "Era già molto malato a causa della sindrome di Marfan e stava già morendo, quindi nessuno avrebbe dovuto ucciderlo", ha aggiunto Pieczenik dicendo che bin Laden è morto poco dopo il 9/11 nel suo complesso di caverne a Tora Bora.

      "L'intelligence o la CIA sapevano di questa situazione, la risposta è si, categoricamente si", ha detto Pieczenik riferendosi alla notizia di domenica secondo cui bin Laden è stato ucciso nel suo bunker in Pakistan, aggiungedo inoltre che: "l'intero scenario dove si vede un manipolo di persone sedute che guardano ad uno schermo, e vi guardano intesamente, è puramente senza senso", riferendosi alle immagini rilasciate dalla Casa Bianca che fanno vedere Biden, Obama e Hillary Clinton intenti a guardare l'operazione di uccisione di bin Laden dal vivo su uno schermo televisivo.

      "E' una farsa totale, una finta, siamo in un teatro americano dell'assurdo...perchè stiamo facendo di nuovo questo...nove anni fà quest'uomo era già morto...perchè il governo avrebbe dovuto ripetutamente mentire al popolo americano", ha chiesto Pieczenik.

      "Osama bin Laden era decisamente morto, quindi è impossibile che possano aver attaccato o si siano confrontati o abbiano ucciso Osama bin Laden", ha detto Pieczenik, ironizzando secondo cui l'unico modo in cui ciò potrebbe essere accaduto è che le forze speciali abbiano attaccato un obitorio.

      Pieczenik ha detto che la decisione di lanciare l'imbroglio ora è stata presa perchè Obama aveva raggiunto il fondo nelle classifiche di gradimento ed il problema dei birther gli stava esplodendo in faccia.

      "Doveva provare che fosse più di un americano...doveva essere aggressivo" ha detto Pieczenik, aggiungendo che la farsa era anche un modo per isolare il Pakistan in ritorsione all'intensa opposizione al programma dei droni Predator, che ha ucciso centinaia di pakistani.

      "Tutto ciò è orchestrato, soprattutto quando si vedono delle persone che siedono vicine a guardare una sitcom, fondamentalmente il centro delle operazioni della Casa Bianca, e poi si vede un presidente con l'aria da zombie che dice che Osama bin Laden è stato appena ucciso il quale era già morto nove anni fa", ha detto Pieczenik, definendo l'episodio: "la più grande menzogna che abbia mai sentito, voglio dire, era davvero assurda".

      Scaricando la spiegazione del governo per l'assassinio di bin Laden come un "tiro mancino" nei cofronti del popolo americano, Pieczenik ha detto: "Sono così disperati per rendere Obama vitale, da negare il fatto che egli non possa essere nato qui, da negare qualsiasi domanda circa il suo background, qualsiasi irregolarità circa il suo background, per farlo sembrare assertivo...da far rieleggere questo presidente in modo che gli americani possano essere ingannati ancora una volta".

      L'affermazione di Pieczenik secondo cui bin Laden è morto quasi dieci anni fa risuona da numerosi professionisti dell'intelligence come anche da capi di Stato in tutto il mondo.

      Bin Laden: "è stato usato nello stesso modo come il 9/11 è stato usato per mobilitare le emozioni ed i sentimenti degli americani in modo da andare in una guerra che dovesse essere giustificata attraverso una storia che Bush junior ha creato e Cheney ha creato sul mondo del terrorismo", ha dichiarato Pieczenik.

      Durante la sua intervista di ieri all'Alex Jones Show, Pieczenik ha anche affermato che gli è stato direttamente detto da un generale di spicco che il 9/11 era un'operazione di auto-attentato e che egli stesso è pronto ad andare da un grand jury per rivelare il nome del generale.

      "Hanno fatto loro gli attacchi", ha detto Pieczenik, facendo i nomi di Dick Cheney, Paul Wolfowitz, Stephen Hadley, Elliott Abrams e Condoleezza Rice tra gli altri poichè sono stati direttamente coinvolti.

      "E' stata chiamata un'operazione false flag in modo da mobilitare gli americani sotto false premesse...mi è stato anche detto da un generale dello staff di Wolfowitz – andrò di fronte ad una commissione federale e giurando di non dire falsa testimonianza farò il nome dell'individuo in modo che si possa parlare apertamente" ha detto Pieczenik, aggiungendo che fosse "furioso" e "sapeva che ciò sarebbe accaduto".

      "Ho insegnato come fare le operazioni falsa flag al college nazionale di guerra, l'ho insegnato con tutti i miei segreti quindi so esattamente cosa è stato fatto agli americani" ha aggiunto.

      Pieczenik ha reiterato che egli è perfettamente disponibile a rivelare il nome del generale in una corte federale il quale gli ha detto che il 9/11 è stato un auto-attentato: "in modo che si possa rivelare questa cosa in modo legale, non come la stupida Commissione 9/11 che era assurda".

      Pieczenik ha spiegato che non è un liberale, un conservatore o un membro del tea party, è solamente un americano che è profondamente preoccupato della direzione in cui il suo paese sta andando.

      Traduzione per Luogocomune a cura di Lezik85

      lunedì 2 maggio 2011

      La morte di Osama bin Laden

      I commenti di luogocomune alla notizia della morte di Osama:

      (Scarica questa gif e falla circolare...)

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      di Massimo Mazzucco (fonte)



      E’ morto un uomo che non è mai esistito.

      http://www.fbi.gov/wanted/wanted_terrorists/usama-bin-laden/status-image.jpg?scale=image_thumbIntendiamoci, un signore di nome Osama bin Laden su questa terra è esistito, per un certo periodo di tempo, ma la sua vita reale non ha avuto nulla a che fare con quello che crede la gente. Il vero Osama bin Laden, di professione sceicco, si è dedicato negli anni ’80 all’organizzazione della militanza islamica contro l’invasione russa in Afghanistan. Per fare questo ha avuto l’appoggio, concreto e programmato, della CIA, che gli ha fornito non soltanto “armi e munizioni”, ma anche gli stessi uomini importati dai paesi arabi – i cosiddetti Mujaheddin – per combattere al suo fianco.

      Da questa figura tridimensionale, già di per se sfuggevole ed ambigua, è nato il personaggio a due dimensioni ad uso strettamente mediatico, che tutti conoscono come Osama bin Laden. Naturalmente, per poter gestire con disinvoltura il personaggio a due dimensioni, è stato necessario uccidere quello reale. Risale alla primavera del 2002 un articolo, in lingua pakistana, che riportava la notizia della morte dello sceicco saudita. Anche Benazir Bhutto ne diede - in modo apparentemente involontario - la conferma. Ma questa notizia fu naturalmente ignorata dai media mainstream, che potevano così iniziare ad allevare il loro prezioso pargolo bi-dimensionale, che gli avrebbe fruttato centinaia di titoloni a nove colonne nel corso di quasi un decennio.

      Sulla inconsistenza – ridicolaggine, anzi – di questo personaggio fittizio non ci dilungheremo di certo. Abbiamo già abbondantemente smentito la sua reale esistenza più volte, e lo abbiamo fatto in modo a nostro parere del tutto esaustivo.

      Nè peraltro dobbiamo sforzarci più di tanto per dimostrare che anche questa notizia della sua uccisione non sia che un’ennesima, patetica messinscena: ...


      ... non solo la foto “ufficiale” del cadavere - messa in circolazione, a quanto pare, dalle autorità pakistane – è un falso plateale, ma anche se esistesse una foto genuina del cadavere di bin Laden nulla potrebbe garantire che sia stata scattata ieri, e non otto anni fa.

      Di fatto erano nove anni che non vedevamo più una immagine credibile di bin Laden da vivo, e questo dovrebbe bastare a risolvere la questione sulla vera data della sua morte.

      Ci resta ora da valutare perchè sia stato scelto proprio questo momento per dare questa (falsa) notizia-bomba alle agenzie di tutto il mondo.

      Per prima cosa, salta all’occhio un dettaglio molto interessante: tutti sanno infatti che sia buona regola dare le “brutte notizie” (scandali presidenziali, crolli in borsa, ecc.) il venerdì sera, in modo da approfittare del week-end – notoriamente “morto”, da un punto di vista mediatico – per attenuarne in qualche modo gli effetti negativi. Appare invece curioso che la notizia della morte di bin Laden sia comparsa sulle testate di tutti i giornali del mondo proprio il lunedì mattina, quasi si volesse ottenere l’effetto contrario: usare tutta la settimana per avere il massimo rimbombo su questa notizia, andando a coprirne eventualmente di altre meno accattivanti.

      Si chiama “Wag the Dog” – dal titolo del famoso film – ed è un trucco che è stato usato spesso di recente dai presidenti americani (il più famoso di tutti è il caso di Clinton, che decise di far bombardare un impianto chimico in Sudan - creando una grande eco mediatica – proprio nel momento in cui stava per esplodere lo scandalo Lewinsky).

      Ebbene, forse non tutti sanno che la scorsa settimana il presidente Obama ha rilasciato il suo “vero“ certificato di nascita. Lo ha fatto nel tentativo di placare una volta per tutte le polemiche sul suo reale luogo di nascita, che molti sostengono non essere stato quello delle Hawaii. Peccato per lui che il “vero“ certificato di nascita sia risultato essere un falso clamoroso. Ci hanno messo dai 14 ai 18 minuti, gli esperti di Photoshop, per cogliere in quel documento una serie di manipolazioni talmente evidenti da non lasciare nessuna speranza a chi voglia sostenere che sia autentico.

      Finora i media americani avevano finto di ignorare quello che in Intenet già tutti sanno, e cioè appunto che il certificato sia falso, ma sembra evidente che prima o poi qualcuno della destra avrebbe raccolto queste informazioni, e la Fox non avrebbe certo risparmiato il presidente da una figuraccia planetaria.

      Figuraccia che gli costerebbe di certo la rielezione.

      A questo si aggiunga il fatto che proprio la settimana scorsa il Pakistan ha apertamente invitato il governo dell’Afghanistan ad abbandonare la sua alleanza con gli Stati Uniti e ad appoggiarsi invece, come già stanno facendo loro, al nascente impero cinese.

      Quale occasione migliore, si potrebbe pensare, perché la Casa Bianca tirasse fuori questo splendido asso nella manica? Ora che Osama non c’è più, infatti, cadranno molte delle motivazioni che trattengono i soldati americani in Afghanistan (non era per questo che ci eravamo andati, dopotutto?), e questo potrebbe evitare che il governo afghano arrivi all’esasperazione e scelga davvero di passare dalla parte dei cinesi.

      Resta infine una considerazione da fare: il popolo americano in prima fila, ed in qualche modo anche buona parte del resto del mondo, sono stati presi in giro per ben tre volte con la stessa invenzione: sono stati presi in giro quando gli è stato detto che fosse Osama il responsabile degli attacchi dell’11 settembre. Sono stati presi in giro quando gli è stato detto che eravamo in Afghanistan per cercare di catturarlo, e sono stati presi in giro ora che gli hanno detto che è stato ucciso soltanto ieri.

      D’altronde, come dicono i saggi, “vulgus vult decipi”. Ergo decipiatur.

      Massimo Mazzucco