Premessa: è risaputo che in rete circolano molte bufale nate dall'idea che gli aerei avrebbero dovuto fare 'puff' dai radar se gli ATC avessero perso il segnale del transponder di un aereomobile. L'intervista che segue è l'ennesima pietra tombale che pone fine definitivamente a questa sequela di scemenze, le quali circolano da un po' troppo tempo. Speriamo che si possa finalmente chiudere questo capitolo e andare avanti.
-------------------------------------------------------------------------------------------------di Carter Yang e Mark Strassmann, CBS News
(traduzione di Decalagon)
Lino Martins (CBS) |
Prima che gli aerei colpissero il World Trade Center e il Pentagono, prima che chiunque altro vennisse a sapere che erano stati dirottati, il controllore di volo Lino Martins stava già rilevando delle anomalie nei cieli mattutini dell'11 settembre.
"Era fuori rotta e non rispondeva," dice Martins, uno delle diverse decine di controllori di volo in servizio quel mattino presso la Boston Air Route Traffic Control Center della FAA, a Nashua, New Hampshire. Chi non rispondeva era il volo American Airlines 11, un boeing 767 che era appena decollato dal Boston Logan Airport. L'aereo era andato in silenzio radio e aveva smesso di obbedire alle istruzioni del controllo del traffico aereo mentre si trovava nel settore di Martins.
"Era fuori rotta e non rispondeva," dice Martins, uno delle diverse decine di controllori di volo in servizio quel mattino presso la Boston Air Route Traffic Control Center della FAA, a Nashua, New Hampshire. Chi non rispondeva era il volo American Airlines 11, un boeing 767 che era appena decollato dal Boston Logan Airport. L'aereo era andato in silenzio radio e aveva smesso di obbedire alle istruzioni del controllo del traffico aereo mentre si trovava nel settore di Martins.
"Abbiamo perso il transponder - è stato allora che iniziai a preoccuparmi", ricorda Martins.
Il transponder comunica ai controllori di volo come Martins le informazioni cruciali come l'altitudine e la velocità. Qualcuno nella cabina di American 11 lo spense. Ma Martins era ancora in grado di vedere la posizione dell'aereo sul suo schermo radar, così deviò gli altri aerei in arrivo dal percorso del volo 11. "Niente dati sulla velocità, niente altitudine", racconta Martins. "Stavo tenendo tutti gli altri aerei lontani da lui."
American 11 avrebbe dovuto volare a ovest a Los Angeles, ma quando si trovò sopra Albany fece una brusca virata a sinistra dirigendosi a sud, verso New York City.
"Capii che probabilmente era stato dirottato," dice Martins.
Il 767 continuò verso sud, fuori dal settore di Martins, il quale venne sollevato dal suo incarico perché potesse essere di aiuto per le indagini.
"Scesi giù in caffetteria a prendermi una tazza di caffè e guardai la TV," ricorda Martins. "Vidi un aereo colpire la torre e allora capii che doveva trattarsi del volo american 11..."
Erano le 8:46 am. Il volo American 11 aveva colpito la Torre Nord del World Trade Center 47 minuti dopo che era decollato da Boston e appena sei minuti dopo l'allontanamento dal settore Martins '. Meno di venti minuti più tardi, il volo United 175 si schiantò contro la Torre Sud, poi il volo American 77 contro il Pentagono, poi il volo United 93 in un campo di Shanksville, in Pennsylvania.
"Abbiamo continuato a sentire queste notizie una dopo l'altra e la sensazione che provavamo era proprio come, 'Oh mio Dio. Basta.'", ricorda Martins.
Alle 09:42, la FAA diede l'ordine senza precedenti di chiudere lo spazio aereo degli Stati Uniti.
"Ci hanno dato delle istruzioni", spiega Martins. "Ovunque, non decolla nessuno." C'erano quasi 4.000 aerei in volo sopra gli Stati Uniti in quel momento.
Alle 09:42, la FAA diede l'ordine senza precedenti di chiudere lo spazio aereo degli Stati Uniti.
"Ci hanno dato delle istruzioni", spiega Martins. "Ovunque, non decolla nessuno." C'erano quasi 4.000 aerei in volo sopra gli Stati Uniti in quel momento.
"Ci siamo messi di buzzo buono e abbiamo fatto il nostro lavoro. Dopo tanto impegno ce l'abbiamo fatta," dice Martins. "Una volta che portammo tutti gli aerei a terra, potemmo sederci e tirare un sospiro di sollievo. È fatta."
Ed è stato fatto. Sorprendentemente, Martins e i suoi colleghi fecero atterrare tutti gli aerei dello spazio aereo della nazione in meno di tre ore, senza un singolo incidente.
"Ho fatto quello che potevo," continua Martins. "Sono abbastanza orgoglioso del fatto che ho fatto il mio lavoro... orgoglioso di tutti i miei colleghi che hanno fatto un ottimo lavoro, che abbiamo fatto quello che potevamo. Non credo che avremmo potuto fare più di così."
Ma c'era una cosa che Martins non riuscì più a fare.
"Non ho più lavorato un altro 11 settembre per il resto della mia carriera nella FAA," disse, "È così che sono riuscito ad affrontarlo."
"Non ho più lavorato un altro 11 settembre per il resto della mia carriera nella FAA," disse, "È così che sono riuscito ad affrontarlo."
Martins si è ritirato dalla FAA nel 2009 e ora lavora in una torre di controllo al Sikorsky
Memorial Airport, un piccolo aeroporto di aviazione generale al di fuori di Bridgeport, Connecticut. Lavorerà questo 11 settembre.
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