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martedì 4 gennaio 2011

Pentagono: un testimone confessa la messinscena

 di Dr-Jackal (tratto dalle FAQ del Pentagono)

Lloyde England è l'uomo che l'11 settembre 2001 guidava il taxi che ufficialmente sarebbe stato colpito dal palo della luce n° 1, tranciato dal 757 che poi si sarebbe schiantato sul Pentagono:

Il taxi e, dietro, Lloyde England
  

Ha detto a giornali e telegiornali che il 757 ha abbattuto il palo della luce e l'ha fatto conficcare nel parabrezza del suo taxi, che stava procedendo a 40 miglia orarie (64 km/h) e ha affermato di aver addirittura sentito lo spostamento d'aria dell'aereo. England avrebbe poi inchiodato il taxi sterzando violentemente e fermandosi di traverso in mezzo alla strada.

Nella seguente video-intervista però (visibile anche qui, se il video sottostante non funziona), racconta una storia diversa:




Quindi England prima ammette - senza sapere di venire registrato - che si trovava sul ponte con il suo taxi e che gli sono state scattate delle fotografie mentre era lì (al minuto 01:55), e poi, quando sa di venire ripreso, si rimangia tutto e arriva addirittura a negare l'evidenza delle fotografie, come questa qui sotto, che lo mostra inequivocabilmente sul ponte con il suo taxi, e afferma con insistenza di essersi trovato in un punto diverso della strada (dal minuto 03:40):
Il taxi di Lloyde sul ponte, a destra dell'immagine
 
Non si capisce perché mai dovrebbe fare una cosa del genere, se non fosse per coprire qualcosa.
E' poi da notare la testardaggine e l'ostinazione con cui continua a negare di essersi trovato nel punto dove tutte le fotografie e i filmati lo mostrano chiaramente. La cosa strana non è che i suoi ricordi non combacino con i fatti, la memoria umana è tutt'altro che perfetta e affidabile, capita di continuo di ricordarsi qualcosa in modo errato. La cosa davvero bizzarra qui è che anche dopo aver visto tutte le prove che lo contraddicono, Lloyde non ha neanche il minimo dubbio. Non lo si sente mai dire "Forse mi ricordo male", o "E' possibile che mi ricordi male". Lloyde non ammette mai neanche la possibilità di potersi sbagliare. E questa è una cosa che nessuno in buona fede farebbe mai, dopo aver visto tante prove che lo smentiscono. A chiunque verrebbe almeno il dubbio di essersi sbagliato, a quel punto.
Questo suo rifiutarsi anche solo di considerare la possibilità di essersi sbagliato è molto sospetta. Il suo comportamento sembra quello di qualcuno che ha deciso in partenza di non ammettere qualcosa a qualunque costo, a prescindere da prove e fatti.
Inoltre, dal minuto 06:50, Lloyde pronuncia varie frasi molto significative:
  • "Questa è troppo grossa per me, è una cosa grossa." ("This is too big for me man, this is a big thing.")
  • "Lo sai, questa che sta succedendo è una cosa di portata mondiale, io sono un uomo piccolo." ("Man, you know, this is a world thing happening, I'ma a small man.")
  • "Non dovrei essere coinvolto in tutto questo. Questo è per altre persone. Gente che ha i soldi e roba simile." ("I'm not supposed to be involved in this. This is for other people. People who have money and all this kind of stuff.")
  • Poi avviene il seguente scambio tra England e l'intervistatore (minuto 07:13 - 07:36):
    - Intervistatore: "Quindi sta dicendo che questa gente con i soldi..." ("So, your point is that this people that have all the money...")
    - England: "Questa è roba loro." ("This is their thing.")
    - I: "Questo è un loro avvenimento/evento?" (This is their event?")
    - E: "Questo è per loro." ("This is for them.")
    - I: "Cioé lo stanno facendo per motivi loro?" ("Meaning they're doing it for their own reasons?")
    - E: "Esatto. Io non dovrei essere coinvolto." ("That's right. I'm not supposed to be in it.")
    - I: "Ma l'hanno usata, giusto?" ("But they used you, right?")
    - E: "Io ci sono dentro." ("I'm in it.")
    - I: "Lei è dentro il loro evento?" ("You're in their event?")
    - E: "Esatto." ("That's right.")
    - I: "Be', devono averlo pianificato questo." ("Well, they must've planned that.")
    - E: "Era pianificato." ("It was planned.")
  • E alla fine conclude: "Una cosa dovete capire riguardo questo. Quando la gente fa qualcosa e la fa franca... alla fine questo arriverà a me. E quando arriverà a me sarà così grande che non potrò farci nulla. Quindi deve essere fermato all'inizio, quando è piccolo. Capite, per evitare che possa diffondersi." ("One thing about it, you gotta understand something. When people do things and get away with it - you eventually it's going to come to me. And when it comes to me, it's going to be so big I can't do nothing about it. So it has to be stopped in the beginning, when it's small. You see, to keep it from spreading.")
Insomma, Lloyde ha ammesso chiaramente che la faccenda era stata pianificata ("it was planned" è una frase molto poco fraintendibile) e di essere coinvolto anche lui, anche se non vorrebbe ("I'm not supposed to be in it"), ma è stato molto attento a non confessare chiaramente a telecamere accese (mentendo perfino contro fotografie e filmati) e a distanziarsi dai pianificatori ("this is their thing... this is for them"), affermando di non voler avere nulla a che fare con un evento di questa portata e di essere stato usato da loro.

Queste dichiarazioni non avrebbero alcun senso se la versione ufficiale dei fatti fosse vera e non ci fosse nessuna copertura dei reali avvenimenti. Assumono un significato molto chiaro, invece, se non si dà per scontata questa premessa.

Nella versione completa dell'intervista di un'ora e mezza (visibile qui o qui), vengono fatte varie altre domande sulle incongruenze della "scena del taxi", come il fatto che Lloyde sia stato in grado di rimuovere il pesante palo della luce dal parabrezza da solo, con l'aiuto di un misterioso automobilista silenzioso che passava di lì (e che non ha detto una parola né lasciato il nome), e sul perché il cofano dell'automobile non mostri nemmeno un graffio nonostante Lloyde abbia raccontato che il palo gli è anche sfuggito di mano mentre lo estraeva dal vetro (a parte una leggera abbozzatura vicino al parabrezza, a sinistra, il cofano è uno specchio).
http://b.vimeocdn.com/ts/798/492/7984929_200.jpg
Il parabrezza del taxi di Lloyde England, forato dal palo

Il buco sembra anche troppo stretto, data la curvatura del palo che l'avrebbe creato. Avrebbe dovuto provocare un buco più largo.

Un altro punto inverosimile della testimonianza di Lloyde è la sua affermazione che il palo si sia conficcato nel parabrezza come una lancia lasciando la parte inferiore sollevata a mezz'aria fuori dall'auto, senza toccare il cofano. Dato che il parabrezza era distrutto e non poteva sostenerlo, per restare così il palo avrebbe dovuto conficcarsi in un sedile o incastrarsi da qualche parte dentro l'automobile, ma gli intervistatori del CIT quando hanno esaminato l'interno del taxi non hanno trovato danni di alcun tipo (a parte un piccolo strappo di pochi cm sui sedili posteriori).
Per capire la situazione, ecco la scena descritta da Lloyde (le dimensioni del taxi e del palo sono abbastanza precise da cogliere l'assurdità del racconto):


Ricostruzione grafica del palo conficcato nel taxi, secondo la descrizione di England
(A cura di Tuttle)
 
Si capisce intuitivamente che oltre i 4/5 del palo della luce sarebbero rimasti fuori dall'auto anche se il palo si fosse piantato in profondità nei sedili posteriori o nel pavimento dell'auto (cosa che comunque non può essere avvenuta, come abbiamo detto, per l'assenza di danni ai sedili o al pavimento). Oltretutto si tratta proprio della parte più spessa e pesante del palo: com'è possibile che sia rimasta sospesa a mezz'aria? Cosa l'avrebbe potuta trattenere in quella posizione?

Lloyde dice anche, nella versione completa dell'intervista, che mentre rimuoveva il palo dal parabrezza (perché poi avrebbe dovuto farlo, visto che avrebbe significato manipolare la scena di un incidente prima dei rilevamenti?), sarebbe scivolato e caduto a terra, ma avrebbe continuato a tenere il palo sollevato sopra il cofano a mani nude. E questo dovrebbe spiegare perché il cofano non presenta graffi. La cosa però è inverosimile perché che quel palo della luce pesava 112 Kg, e Lloyde già all'epoca aveva circa sessant'anni.

Quando gli è stato chiesto di spiegare, a fronte di questi dati, come abbia potuto il palo non lasciare nemmeno un graffio sul cofano, Lloyde non ha saputo dire altro che: "The car speaks for itself", ossia "La macchina parla da sola". Il fatto però è che le condizioni dell'auto smentiscono le affermazioni di Lloyde anziché confermarle.
 
Infine, appare improbabile che Lloyde sia potuto uscire senza neanche un graffio da un incidente simile. Provate a immaginare di guidare a 60 all'ora e che all'improvviso un palo della luce si schianti sul parabrezza della vostra auto, trapassandolo e entrando per circa due metri dentro l'abitacolo. I danni si limiterebbero al parabrezza infranto? Sarebbero così leggeri? E credete che ne potreste uscire del tutto illesi?

Degne di nota sono anche alcune affermazioni della moglie di Lloyde England. L'usanza del Citizen Investigation Team di lasciare il registratore acceso anche durante le conversazioni informali ha portato buoni frutti, perché la signora England, che lavora per l'FBI, ha prima concordato con gli intervistatori che l'aereo visto dai tanti testimoni non ha colpito il Pentagono, e poi ha affermato anche di sapere perché il taxi del marito non è stato sequestrato come prova dell'attentato, ma di non voler dare maggiori spiegazioni in proposito.
 
I danni al Pentagono e la topografia della zona incompatibili con lo schianto di un 757, oltre alle numerose testimonianze oculari, già costituivano prove più che sufficienti e definitive per considerare falsa la versione ufficiale dei fatti. La testimonianza di England è solo l'ennesimo chiodo nella bara. Ma è un chiodo dannatamente significativo.

Chiudiamo con una frase di Lloyde stesso: "You know what history is? It’s not the truth. It’s 'his story'. Has nothing to do with the truth." ("Sapete cos'è la storia? Non è la verità, è la storia di qualcuno. Non ha niente a che fare con la verità").

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