di Riccardo Pizzirani (Sertes)
Lo sapevate? Gli aerei che hanno colpito le torri erano ologrammi.
Anzi, non c’erano proprio, e sono stati aggiunti in digitale solo in
televisione. Poi i crolli sono stati causati da armi ad energia diretta.
Anzi, da delle piccole cariche nucleari messe sotto le fondamenta.
No, non è vero nulla. Abbiamo controllato, abbiamo ascoltato chi
diceva queste cose, e non è vero nulla. Eppure queste balzane teorie
continuano a circolare sulla rete, e tornano alla ribalta in prossimità
dell’anniversario degli attacchi, incuranti di ogni tentativo che viene
fatto per spiegare perché queste teorie sono fasulle.
Ho quindi realizzato un documento complessivo (in coda all'articolo)
che raduna e smentisce tutte queste teorie, e le mette anche in
prospettiva rispetto ad altri tentativi storici di infiltrare i gruppi
che non credono alle Versioni Ufficiali governative dei principali
eventi storici.
Il capitolo 1 spiega infatti la propaganda nella storia,
facendo distinzione nella tipologia della fonte, cioè di chi ci
racconta delle falsità ben confezionate: la white propaganda, come la
pubblicità o la propaganda elettorale ha fonte nota. La gray propaganda
sembra invece provenire da enti terzi, accreditati, e disinteressati,
come i professori universitari. Infine la black propaganda, le balle che
arrivano dai falsi amici.Il capitolo 1 racconta anche di Cointelpro, il
principale caso di black propaganda della storia, ad opera dell’FBI
contro i gruppi di pacifisti di colore, negli anni 60. Si approda quindi al capitolo 1.2 al caso odierno: Cass Sunstein e l’infiltrazione cognitiva dei gruppi complottisti, in special modo di quello del 9/11.
I capitoli seguenti riguardano ciascuna delle 4 teorie principali,
tutte centrate sugli eventi occorsi a New York. Il capitolo 1.4 quindi
riepiloga quali sono i fatti noti secondo la Versione Ufficiale, che
saranno contestati da queste teorie complottiste.
Al capitolo 2 si parte con i grandi tormentoni, gli elementi in
comune tra le varie teorie complottiste no-plane: la malsana idea che un
aereo di alluminio non avrebbe potuto penetrare una torre d’acciaio, la
differenza che passa tra sfondare una colonna e scardinarla dalle sue 4
viti, e la considerazione sull’eccessiva velocità dell’aereo, che di
per sé non conclude nulla in favore di queste teorie.
Il capitolo 3 affronta brevemente la teoria degli ologrammi,
anche perché c’è ben poco da dire: vengono elencati i motivi tecnici
per cui questa tecnologia è incompatibile con le teorie no-plane; ma nel
paragrafo 3.1 si sottolinea anche che cosa comporta l’abbandono del
metodo scientifico, attraverso il paradosso della magia: se ciascuno può
dire quello che gli pare senza dover portare le prove, allora la teoria
migliore è quella della magia, perché con la magia si spiega sempre
tutto!
Il capitolo 4 affronta la teoria tv-fakery di
September Clues ed altri video, con le argomentazioni contrarie dovute
all’assenza di testimoni, alle prove falsificate del video dell’ala
dell’aereo che scompare, alla prova falsificata del nose-out, per
arrivare infine all’insormontabile scoglio dei pezzi d’aereo che hanno
trapassato le torri e sono caduti in strada
Il capitolo 5 affronta la sterzata presa da September Clues quando indugia nella teoria no-plane yes-missile,
manipolando la testimonianza di un giornalista che era a casa, che non
ha visto l’aereo, e che magicamente diventa un testimone oculare del
missile
Il capitolo 6 affronta la teoria mini-nukes,
descrivendo la dinamica fisica per come viene spiegata dal suo
proponitore, e smontando ogni singolo elemento di questa teoria: la
caverna creata dall’esplosione non può sostenere un palazzo per 12
secondi, e anche la polverizzazione dell’acciaio avrebbe fatto crollare i
palazzi prima e in modo diverso. La seconda esplosione è più
inspiegabile della prima, e soprattutto mancano tutte le prove che
dovrebbero necessariamente esserci, come la presenza di radiazioni e le
conseguenti bruciature da radiazioni
Il capitolo 7 affronta la teoria direct energy beam di Judy Wood:
una teoria che quando non può spiegare, inventa termini tecnici; una
teoria che afferma l’assenza di acciaio ben documentato; una teoria che
falsifica le prove dirette di dissoluzione dell’acciaio, quelle relative
alle cosiddette “auto tostate”, ed infine manipola per omissione le
considerazioni riguardo al Trizio trovato sotto il WTC6.
Come vedrete per ogni teoria sono stati affrontate solo le 3-4
affermazioni principali, per rendere comunque il documento fruibile e
mantenerlo utile, perché se queste 3-4 affermazioni principali per
ciascuna teoria vengono smontate, le restanti potrebbero essere anche
tutte vere, e ugualmente non rimarrebbe nulla di solido di cui discutere
seriamente.
Buona lettura, e sotto con i commenti!
Qui il Power Point originale, dove potete vedere il lavoro in full screen. Il file è disponibile anche per il download.
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