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martedì 12 settembre 2017

11 settembre: smontare la disinformazione


di Riccardo Pizzirani (Sertes)

Lo sapevate? Gli aerei che hanno colpito le torri erano ologrammi. Anzi, non c’erano proprio, e sono stati aggiunti in digitale solo in televisione. Poi i crolli sono stati causati da armi ad energia diretta. Anzi, da delle piccole cariche nucleari messe sotto le fondamenta.

No, non è vero nulla. Abbiamo controllato, abbiamo ascoltato chi diceva queste cose, e non è vero nulla. Eppure queste balzane teorie continuano a circolare sulla rete, e tornano alla ribalta in prossimità dell’anniversario degli attacchi, incuranti di ogni tentativo che viene fatto per spiegare perché queste teorie sono fasulle.

Ho quindi realizzato un documento complessivo (in coda all'articolo) che raduna e smentisce tutte queste teorie, e le mette anche in prospettiva rispetto ad altri tentativi storici di infiltrare i gruppi che non credono alle Versioni Ufficiali governative dei principali eventi storici.

Il capitolo 1 spiega infatti la propaganda nella storia, facendo distinzione nella tipologia della fonte, cioè di chi ci racconta delle falsità ben confezionate: la white propaganda, come la pubblicità o la propaganda elettorale ha fonte nota. La gray propaganda sembra invece provenire da enti terzi, accreditati, e disinteressati, come i professori universitari. Infine la black propaganda, le balle che arrivano dai falsi amici.Il capitolo 1 racconta anche di Cointelpro, il principale caso di black propaganda della storia, ad opera dell’FBI contro i gruppi di pacifisti di colore, negli anni 60. Si approda quindi al capitolo 1.2 al caso odierno: Cass Sunstein e l’infiltrazione cognitiva dei gruppi complottisti, in special modo di quello del 9/11.

I capitoli seguenti riguardano ciascuna delle 4 teorie principali, tutte centrate sugli eventi occorsi a New York. Il capitolo 1.4 quindi riepiloga quali sono i fatti noti secondo la Versione Ufficiale, che saranno contestati da queste teorie complottiste.

Al capitolo 2 si parte con i grandi tormentoni, gli elementi in comune tra le varie teorie complottiste no-plane: la malsana idea che un aereo di alluminio non avrebbe potuto penetrare una torre d’acciaio, la differenza che passa tra sfondare una colonna e scardinarla dalle sue 4 viti, e la considerazione sull’eccessiva velocità dell’aereo, che di per sé non conclude nulla in favore di queste teorie.

Il capitolo 3 affronta brevemente la teoria degli ologrammi, anche perché c’è ben poco da dire: vengono elencati i motivi tecnici per cui questa tecnologia è incompatibile con le teorie no-plane; ma nel paragrafo 3.1 si sottolinea anche che cosa comporta l’abbandono del metodo scientifico, attraverso il paradosso della magia: se ciascuno può dire quello che gli pare senza dover portare le prove, allora la teoria migliore è quella della magia, perché con la magia si spiega sempre tutto!
Il capitolo 4 affronta la teoria tv-fakery di September Clues ed altri video, con le argomentazioni contrarie dovute all’assenza di testimoni, alle prove falsificate del video dell’ala dell’aereo che scompare, alla prova falsificata del nose-out, per arrivare infine all’insormontabile scoglio dei pezzi d’aereo che hanno trapassato le torri e sono caduti in strada

Il capitolo 5 affronta la sterzata presa da September Clues quando indugia nella teoria no-plane yes-missile, manipolando la testimonianza di un giornalista che era a casa, che non ha visto l’aereo, e che magicamente diventa un testimone oculare del missile

Il capitolo 6 affronta la teoria mini-nukes, descrivendo la dinamica fisica per come viene spiegata dal suo proponitore, e smontando ogni singolo elemento di questa teoria: la caverna creata dall’esplosione non può sostenere un palazzo per 12 secondi, e anche la polverizzazione dell’acciaio avrebbe fatto crollare i palazzi prima e in modo diverso. La seconda esplosione è più inspiegabile della prima, e soprattutto mancano tutte le prove che dovrebbero necessariamente esserci, come la presenza di radiazioni e le conseguenti bruciature da radiazioni

Il capitolo 7 affronta la teoria direct energy beam di Judy Wood: una teoria che quando non può spiegare, inventa termini tecnici; una teoria che afferma l’assenza di acciaio ben documentato; una teoria che falsifica le prove dirette di dissoluzione dell’acciaio, quelle relative alle cosiddette “auto tostate”, ed infine manipola per omissione le considerazioni riguardo al Trizio trovato sotto il WTC6.
Come vedrete per ogni teoria sono stati affrontate solo le 3-4 affermazioni principali, per rendere comunque il documento fruibile e mantenerlo utile, perché se queste 3-4 affermazioni principali per ciascuna teoria vengono smontate, le restanti potrebbero essere anche tutte vere, e ugualmente non rimarrebbe nulla di solido di cui discutere seriamente.

Buona lettura, e sotto con i commenti!


 Qui il Power Point originale, dove potete vedere il lavoro in full screen. Il file è disponibile anche per il download.

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