di Riccardo Pizzirani
Le esercitazioni dell’Undici Settembre
Quando
un evento grande e complesso come l’undici settembre viene esaminato in
lungo e in largo, è perfettamente naturale che emergano delle
coincidenze e anche qualche piccola contraddizione. Succederebbe anche
in una giornata come tutte le altre, se ci si dedicasse l’attenzione, il
tempo e l’energia che sono stati spesi per analizzare gli eventi di
quel giorno. E’ però altrettanto vero quello che dicono gli
investigatori americani: un indizio è un indizio, due indizi sono una
coincidenza, tre indizi fanno una prova. Ma una prova di cosa,
eventualmente? Beh, come spiega il ricercatore Webster Tarpley le
esercitazioni sono il perfetto cavallo di troia per un piccolo gruppo di
cospiratori che voglia condurre un evento false-flag sul proprio
territorio. Questo per vari motivi: prima di tutto, proprio per il modo
con cui funzionano le esercitazioni: due schieramenti, un blue team di
difensori che compone la stragrande maggioranza dei militari coinvolti,
che si sta addestrando e si aspetta di essere attaccato, e dall’altro
lato un red team di pochi attaccanti che cerca di metterli alla prova.
E’ solo all’ultimo momento che si passa dall’esercitazione all’atto
terroristico vero e proprio, quindi se qualche operativo del complotto
viene intercettato e scoperto, può sempre dire che faceva parte del red
team dell’esercitazione e può farla franca, e magari continuare anche il
suo compito. Secondo punto, un cospiratore può aprirsi strade che
normalmente gli sono precluse, sia facendo leva sulla confusione che si
genera durante un esercitazione, sia sulla maggiore autorità che
temporaneamente gli viene assegnata. Ultimo, ma non meno importante,
tutte le forze di reazione e soccorso sono già dispiegate, e un gruppo
di cospiratori altolocato può quindi controllare anche gli eventi che
seguono l’attacco, nascondendo o distruggendo le prove e ostacolando le
prime investigazioni. Questo articolo intende ricapitolare e analizzare
nel dettaglio le numerose esercitazioni civili e militari che si tennero
prima e durante l’undici settembre, mettendole nel contesto degli
eventi di quel giorno, in modo che ciascuno possa valutare autonomamente
se è legittimo pensare ad un complotto, o se è più ragionevole
concludere che si sia trattato semplicemente di coincidenze.
Iniziamo però con lo sfatare un vecchio mito: quello che gli attacchi non fossero prevedibili.
“Nessuno poteva prevederlo”
Come
sappiamo dalle affermazioni dirette del Presidente e degli altri membri
del governo e delle Forze Armate, gli attacchi del 9/11 non potevano
essere previsti, anzi nemmeno ipotizzati:
“Mai i processi
mentali di chiunque su come proteggere l'America hanno ipotizzato che i
malfattori avrebbero fatto schiantare non uno, ma quattro aerei
commerciali contro obiettivi preziosi degli Stati Uniti - mai.”
Presidente G.W.Bush, sito web della Casa Bianca (16 settembre 2001)
“...qualcosa che non abbiamo mai visto prima, qualcosa a cui non avevamo mai pensato”
Il Generale dell’Aviazione Graham Bradley, Washington Post (16 Settembre 2001)
“Nessuno
poteva immaginare che qualcuno fosse disposto a commettere suicidio, ed
avere la volontà di usare un aereoplano come un arma letale. Quindi
stiamo ri-esaminando ogni procedura che abbiamo in funzione”
L’Amministratore della FAA (aviazione civile) Jane Garvey, CNN (25 settembre 2001)
“Non
sapevo cosa pensare in quel momento”, ha detto. “Avevamo questi eventi,
e successivamente l’aereoplano che è venuto giù in Pennsylvania.
Stavamo provando a riconciliare i fatti.”
Il NORAD nel frattempo
aveva messo in volo i caccia in caso altri velivoli dirottati avessero
posto delle minacce, “E’ stato inizialmente molto confuso”, ha detto
Myers. “E’ dura da ammettere, ma non avevamo mai pensato a tutto ciò”
Il Generale dell’Aviazione Richard Myers, sito web dello U.S. Department of Defense (23 ottobre 2001)
“Io
penso che nessuno avrebbe potuto predirre che quelle persone avrebbero
preso un aereoplano e l’avrebbero schiantato nel World Trade Center,
prenderne un altro e schiantarlo nel Pentagono, che avrebbero provato ad
usare un aereoplano come un missile”
“Anche in retrospettiva non c’era nulla che suggerisse ciò”
Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Condoleezza Rice, conferenza stampa della Casa Bianca (16 Maggio 2002)
Ciascuna
di queste affermazioni è dimostrabilmente falsa. E non parliamo solo
del Presidente, che potrebbe anche non sapere i dettagli delle varie
esercitazioni, ma di generali, capi di stato maggiore del Norad, e del
consigliere per la sicurezza nazionale: nei soli tre anni precedenti
al 9/11 ci sono almeno SETTE diversi scenari di esercitazione che
riguardano l’intenzione di rubare o dirottare un aereo civile ed
utilizzarlo come arma per andarsi a schiantare su un obiettivo sensibile (e tanto altro ancora, come vedremo).
Le esercitazioni precedenti all’undici settembre 2001 saranno indicate con la lettera P.
P1) Esercitazione alla Casa Bianca
Data: 1998
Il primo a sbugiardare tutte queste affermazioni è proprio lo stesso 9/11 Commission Report (nota 98 del Capitolo 1):
Un esercitazione a tavolino della Casa Bianca del 1998 diretta da Richard Clarke includeva uno scenario in cui un gruppo terroristico caricava un Learjet con esplosivi e decollava per una missione suicida a Washington.
Gli ufficiali militari dissero che avrebbero potuto far decollare i
caccia dalla Base Aerea dell’Aviazione di Langley per inseguire l’aereo,
ma che avrebbero necessitato di un ordine “esecutivo” per poterlo
abbattere.
Poi ci sono le esercitazioni militari rivelate dal Segretario della Difesa Rumsfeld durante l’Audizione del Senato 108-875, ciascuna con uno scenario pertinente agli attacchi del 9/11:
P2) Esercitazione Falcon Indian 00-1
Data: 6 Novembre 1999
Partecipanti: NORAD Regione Continentale (CONR), Settori
Scenario: Un aereo Air China da Los Angeles diretto all’aereoporto JFK viene dirottato ad est di Colorado Springs da cinque terroristi. Se non intercettato intende schiantarsi contro il palazzo delle Nazioni Unite a New York
Azioni:
Gestire la delega della gestione dell’emergenza al passaggio tra
settori. Esercitare Comando e Controllo, coordinarsi con le agenzie
esterne e seguire la checklist di risposta ai dirottamenti.
P3) Esercitazione Falcon Indian 00-1
Data: 5 Giugno 2000
Partecipanti: NORAD Regione Continentale (CONR), Settori
Scenario: una fazione del partito Comunista dirotta un velivolo diretto dall’ovest degli Stati Uniti all’est. Esplosivi a bordo. Intendono schiantare l’aereo contro la Statua della Libertà a New York
Azioni:
Gestire la delega della gestione dell’emergenza al passaggio tra
settori. Esercitare Comando e Controllo, coordinarsi con le agenzie
esterne e seguire la checklist di risposta ai dirottamenti. L’aviazione
civile (FAA) richiede assistenza.
P4) Esercitazione Falcon Indian 99-3
Data: 5 Giugno 2000
Partecipanti: NORAD Regione Continentale (CONR), Settori
Scenario: Un Learjet dirottato mantiene una formazione ravvicinata con un velivolo Canadair, ed è caricato di esplosivi. Il Learjet intende schiantarsi sulla Casa Bianca a Washington
Azioni: Esercitare Comando e Controllo, coordinarsi con le agenzie esterne e seguire la checklist di risposta ai dirottamenti
P5) Esercitazione Vigilant Guardian 01-1
Data: 16 Ottobre 2000
Partecipanti: Quartier Generale NORAD, Centro Operazioni Cheyenne Mountain, NORAD Regione Continentale (CONR), Settori
Scenario: A causa di recenti arresti relativi al traffico di droga nel Maine, un individuo ruba un aereo Federal Express e tenta un attacco suicida contro il palazzo delle Nazioni Unite a New York City.
Azioni: Esercitare Comando e Controllo, coordinarsi con le agenzie esterne e seguire la checklist di risposta ai dirottamenti
P6) Esercitazione Vigilant Guardian 01-1
Data: 23 Ottobre 2000
Partecipanti: Quartier Generale NORAD, NORAD Regione Continentale (CONR), Settori
Scenario: Armi di distruzione di massa dirette alle Nazioni Unite - un individuo ruba un aereo Federal Express e tenta un attacco suicida contro il Palazzo delle Nazioni Unite a New York City.
Azioni: condurre l’intercettazione, esercitare Comando e Controllo, coordinarsi con le agenzie esterne
Poi abbiamo la celebre esercitazione MASCAL al Pentagono... sempre perchè nessuno poteva immaginarselo:
P7) Esercitazione MASCAL
Data: 24-26 Ottobre 2000
Partecipanti:
17 diverse agenzie governative (polizia e pompieri della Contea di
Arlington, membri della sicurezza del Pentagono, medici del Pentagono,
ecc)
Scenario: Esercitazione sugli eventi di risposta ad un aereo civile che si schianta nel cortile interno del Pentagono.
Questa
esercitazione mirava a dipanare l’intricata matassa delle attribuzioni
di compiti e responsabilità radunando assieme tutti i capigruppo delle
diverse autorità interessate. L’esercitazione venne condotta da un
modellino in scala posto all’interno della sala riunioni del Segretario
della Difesa al Pentagono, dove tutti i coordinatori delle squadre sopra
elencate ascoltavano le indicazioni di ciò che succedeva dall’arbitro
dell’esercitazione, e si comportavano come dovessero coordinare il
responso all’emergenza, comunicando gli ordini alle loro squadre tramite
ricetrasmittenti e spostando di conseguenza i modellini dei camion,
degli elicotteri di soccorso, ed i segnaposto del relativo personale,
mentre l’arbitro dell’esercitazione commentava e giudicava le scelte
effettuate.
Quella del 2000 era la quarta edizione
dell’esercitazione MASCAL tenutasi al Pentagono, e lo scenario sopra
descritto era lo scenario unico previsto per quella edizione.
Fonte: US Army - Military District of Washington
C’è
anche un ulteriore esercitazione, che si è svolta 5 mesi prima degli
attacchi, che conteneva l’unico degli scenari pertinenti al 9/11 che fu
proposto e rigettato... ma che è stato comunque ipotizzato e
pianificato:
P8) Esercitazione Positive Force 01
Data: 17-26 Aprile 2001
Scenario: Un gruppo di terroristi dirotta un aereo civile e lo fa schiantare contro il Pentagono
Positive
Force è un esercitazione di Continuità di Governo, ideata per valutare
il dispiegamento delle forze armate U.S. in una guerra maggiore,
l’evacuazione dei non-combattenti, la rilocazione e la continuazione
delle operazioni per il Comando Riunito delle Forze Armate, ed infine
per valutare la gestione in contemporanea a tutto questo di un “evento
minore su piccola scala”, che doveva essere appunto il dirottamento e
schianto sul Pentagono.
Fonte
In un articolo del Guardian leggiamo:
Gli
ideatori dell’esercitazione, del Norad, volevano includere un evento
che prevedesse un gruppo di terroristi che dirotta un volo civile e lo
fa schiantare contro il Pentagono. Il PACOM (Comando del Pacifico) non
lo voleva perchè avrebbe tolto l’attenzione dai loro obiettivi di
esercitazione, e gli ufficiali del Comando Riunito l’hanno rifiutato
definendolo troppo irrealistico.
Immaginavano il “cosa”... e indicavano il “chi”
La
lista di tutti gli avvertimenti che gli Stati Uniti ricevettero prima
degli attacchi dalle varie agenzie di spionaggio di tutto il mondo è
oltremodo corposa, ce ne sono almeno 36 tra 1997 ed il sei agosto 2001; ricordiamone alcuni:
- “Nel
settembre 1998 la comunità di intelligence ha ricevuto informazioni che
la prossima operazione di Bin Laden potrebbe coinvolgere il far volare
un aereo riempito di esplosivi in un aereoporto americano e poi farlo
detonare”
- “Nell’inverno del 1998 la comunità di
intelligence ha ottenuto informazioni riguardo un piano di Bin Laden che
coinvolgeva un aereo nelle aree di New York e Washington D.C.”
- “Nel
marzo del 2000 la comunità di intelligence ha ottenuto informazioni del
tipo di bersagli che gli operativi del network di Bin Laden potrebbero
colpire. La Statua della Libertà è stata specificatamente menzionata,
così come grattacieli, porti, aereoporti e centrali nucleari”.
Fonte
L’indicazione
di chi fosse il mandante di tutte queste minacce appare ancora più
evidente dalla seguente eserctiazione, eseguita 100 giorni prima degli
attacchi:
P9) Esercitazione Amalgam Virgo
Data: 1-2 Giugno 2001
Partecipanti: Comandanti in capo del NORAD, Tyndall Air Force Base (Florida)
Scenario: un gruppo terroristico lancia un missile cruise o un drone senza pilota da una nave cargo nel Golfo del Messico
Azioni:
una serie di navi da guerra incluse la portaerei USS Yorktown e gli
incrociatori di guerra elettronica Aegis vengono mandati nel Golfo del
Messico per l’operazione di rilevazione ed intercettazione. Anche il
personale a terra contribuisce alla raccolta ed analisi di segnali
radar.
Nella
foto: Osama Bin Laden raffigurato nella copertina dell’esercitazione,
assieme ad un drone senza pilota (foto in alto a sinistra) e ad un
missile cruise (in basso a sinistra). Il SEADS è il settore sud-est del
NORAD, che comprende appunto la Florida.
Una delle illustrazioni del manuale di Amalgam Virgo 01
A
questo punto può nascere un legittimo dubbio: anche con tutte queste
informazioni, i vertici civili e militari potevano magari non sapere i
dettagli? Si può sempre fingere ignoranza, all’inizio, purtroppo nel
2004 è stato desecretato il seguente documento:
Il memorandum di sicurezza del 6 Agosto 2001
Questo
documento, preparato dalla CIA e consegnato al Presidente ed al suo
staff, è intitolato “Osama Bin Laden determinato a colpire negli Stati
Uniti”. In esso leggiamo: i report clandestini, quelli dai governi
esteri, e dai media indicano che Bin Ladin fin dal 1997 ha cercato di
condurre attacchi terroristici negli Stati Uniti. Bin Ladin ha
sottinteso nelle sue interviste televisive del 1997 e 1998 che i suoi
seguaci avrebbero seguito l’esempio di Ramzi Yousef, il terrorista che
ha messo le bombe al World Trade Center, e che avrebbero “portato il
combattimento in America”
Ne manca ancora una:
P10) Esercitazione di dirottamento al Dipartimento dei Trasporti
Data: 30 Agosto 2001
Scenario: Aereo potenzialmente dirottato da cui proviene una telefonata dal cellulare
Dodici
giorni prima degli attacchi al Dipartimento dei Trasporti si è tenuta
un’esercitazione a tavolino a Wshington DC, come parte delle
preparazioni per le olimpiadi invernali del 2002. Secondo
l’amministratore dell’Amministrazione Ricerca & Programmi Speciali
del Dipartimento del Tesoro Ellen Engleman, questa esercitazione è stata
“in realtà molto più di un esercitazione a tavolino”, anche se poi su questo non spiega ulteriori dettagli. Ci dice però che “durante l’esercitazione, parte dello scenario, ed è interessante, ha coinvolto un aereo potenzialmente dirottato e qualcuno che chiamava da un telefono cellulare, tra altri aspetti dello scenario che furono molto strani quando 12 giorni dopo, come sappiamo, abbiamo avuto l’evento reale”
National Transportation Security Summit, 30 ottobre 2001.
Ricapitoliamo le conseguenze dei fatti esposti finora.
Abbiamo
esercitazioni sui dirottamenti, su aerei civili che si schiantano
contro i palazzi di New York, su aerei civili che si schiantano contro
il Pentagono. Abbiamo l’indicazione che Osama Bin Laden intende
attaccare in America, in luoghi come il World Trade Center, usando aerei
come arma e abbiamo un esercitazione che lo mostra persino in
copertina. Abbiamo infine un memorandum di sicurezza che inchioda i
responsabili della difesa degli Stati Uniti alle loro responsabilità.
Abbiamo
quindi prove inequivocabili che i principali vertici governativi,
civili e militari mentono sapendo di mentire. Questa, se permettete, non
è cosa da poco per una nazione che ha costruito un intero caso di
impeachment su una menzogna del precedente presidente riguardo ad un
innocuo caso di “sesso orale”.
Fatte queste premsesse andiamo
adesso ad approfondire tutta la sequela di esercitazioni che erano in
corso invece proprio in quel fatidico giorno. Abbiamo visto che gli
ultimi due scenari che prevedono l’utilizzo di un aereo civile come
arma, per schiantarlo su un palazzo di New York, sono stati condotti
durante l’esercitazione Vigilant Guardian dell’ottobre del 2000.
Vigilant Guardian è un’esercitazione annuale, quindi possiamo chiederci:
e l’edizione del 2001, si è tenuta? Se si, quando? E cosa prevedeva?
Indovinate
un po’: non solo l’esercitazione si è tenuta e prevedeva aerei
dirottati usati come armi, ma era in corso proprio l’undici settembre
2001!
Ecco la copertina delle esercitazioni congiunte Global Guardian e Vigilant Guardian 2001:
Il sottotitolo: “Live Fire* Terrorist Hijacking Scenario” cioè “Test di sistemi d’arma su uno scenario di dirottamento aereo”
* Live Fire:
“Un esercizio Live Fire (LFX) è qualsiasi esercizio in cui uno scenario
realistico per l'uso di attrezzature specifiche viene simulato. Nel
lessico popolare questo è applicato principalmente per i test di armi o
sistemi d'arma che sono associati con i vari rami delle forze armate di
una nazione”
Vedi il caso, alle volte.
--- FINE DELLA PRIMA PARTE ---
Le Esercitazioni dell’Undici Settembre
E’
abbastanza noto che tra l’anno 2000 e il 10 settembre 2001 ci sono
state 63 intercettazioni corrette su 63 da parte dell’aviazione degli
Stati Uniti, metre l’undici settembre ci sono stati quattro fallimenti
completi su quattro. A cosa è dovuto questo completo fallimento della
difesa aerea più evoluta del pianeta? I militari hanno la loro risposta,
i civili anche, il 9/11 Commission Report ha una sua terza risposta
ancora differente. Cerchiamone una pure noi.
Problema numero 1: i Falsi Bersagli
Come
vedremo la quantità di esercitazioni attive quel giorno, e la peculiare
natura delle stesse, ha contribuito a creare notevole confusione nelle
squadre di emergenza NORAD tra gli eventi simulati e quelli reali. Il 9/11 Commission Report riconosce che “Durante il corso della mattinata ci furono multiple segnalazioni erronee di aerei dirottati nel sistema”. Bontà loro.
Vediamo cosa il 9/11 Commission Report non dice:
E1) Amalgam Warrior
Amalgam Warrior è un esercitazione semestrale
di difesa aerea che coinvolge il quartier generale NORAD, Cheyenne
Mountain, e due o più regioni del NORAD, con l’utilizzo su larga scala
di aerei radiocomandati, guerra elettronica e tattiche di penetrazione.
L’esercitazione è quindi condotta dal vivo e in tempo reale, con scenari che comprendono il seguire un velivolo sconosciuto che è andato fuori rotta, oppure attacchi terroristici compiuti con aerei, fino ad arrivare ad attacchi su larga scala con bombardieri.
Più
precisamente le attività esercitate in Amalgam Warrior includono la
sorveglianza, l’individuazione, il tracciamento del bersaglio,
l’intercettazione, la corretta applicazione delle regole d’ingaggio, le
operazioni anti-droga, gli allarmi d’attacco, le valutazioni d’attacco,
il contrastare missili cruise ed i piani di contingenza.
L’esercitazione
viene condotta tradizionalmente in primavera sulla costa ovest e in
autunno nella costa est, ed era quindi in corso nell’area degli
attacchi… proprio l’undici settembre.
Fonte
E2) Vigilant Guardian 2001
Vigilant Guardian è un’esercitazione annuale congiunta Stati Uniti/Canada condotta a livello di “posto di comando” ,
ed in quanto tale ha convolto il comandante, lo staff, e le
comunicazioni di ogni singolo quartier generale dei settori del NORAD,
compreso il NEADS (il comando di difesa aerea interessato dagli
attacchi, il Northeast Air Defense Sector).
Le esercitazioni di tipo CPX utilizzano aggressori simulati, e lo scenario del 2001 si concentrava soprattutto su terroristi che usano aerei dirottati come armi.
Il 9/11 Commission Report si è ricordato di menzionare solo un aspetto
marginale dell’esercitazione, e cioè che Vigilan Guardian 2001 postulava
anche un attacco nucleare da parte di un bombardiere dall'ex Unione
Sovietica. Diciamo allora che si trattava di un esercitazione combinata
di dirottamento aereo e di Terza Guerra Mondiale, compiuta a livello
informatico inserendo dei falsi segnali radar negli schermi dei
controllori di volo. Nello stesso momento in cui i dirottamenti reali
erano in corso.
L’esercitazione è tradizionalmente tenuta in
ottobre, ma nel 2001 è stata anticipata a settembre, in contemporanea
con Global Guardian
E3) Global Guardian
Si tratta di un’esercitazione annuale
su vasta scala di Guerra Nucleare, sia di tipo FTX (eseguita con
equipaggiamento e veicoli reali) che di tipo CPX (aggressori simulati).
Nella
parte FTX l’esercitazione prevede il dispiego e il rifornimento dei
bombardieri nucleari statunitensi, quindi proprio mentre gli attacchi
dell’undici settembre erano in corso i bombardieri nucleari erano pronti
sulle piste di decollo col serbatoio pieno, ed uno degli esercizi
eseguiti era proprio quello di caricare le armi nucleari nei tubi di
lancio.
Inoltre sono stati dispiegati i tre Centri Operativi Aerei
Nazionali E-4B, soprannominati “Doomsday planes” (aerei della fine del
mondo), che sono in grado di agire quali posti di comando alternativi
per i vertici militari da cui possono dirigere tutte le forze
statunitensi, diramare ordini di guerra, e coordinare le azioni delle
autorità civili in tempo di emergenza nazionale.
Infine l’esercitazione ha riposizionato numerosi caccia intercettori verso l'Artico e la Russia contribuendo ad impoverire le difese aeree continentali degli USA.
Riguardo invece la parte CPX, da una newsletter
della Defense Technical Information Center del Dipartimento della
Difesa sappiamo che già dal 1998 l’esercitazione includeva anche
l’utilizzo di un ‘red team’ di attaccanti del Comando Strategico Statunitense
(STRATCOM) verso il Comando stesso, che tentavano di paralizzare i
telefoni con chiamate continue, bloccare i sistemi fax mandando infiniti
fax a tutti i numeri del Comando, ed addirittura penetrare il Comando
usando sia Internet, che un agente doppiogiochista interno con accesso ad un apparato chiave nel sistema di “Comando e Controllo”. Secondo le affermazioni del gruppo stesso, essi erano in grado di mandare in completo shut down i sistemi della STRATCOM.
Global
Guardian è tradizionalmente tenuta in ottobre o novembre, e nel 2001
era effettivamente stata prevista per ottobre ma è stata poi anticipata a
settembre in contemporanea con le altre esercitazioni del giorno.
Questo è corroborato sia da una rivista militare (pagina 2) del marzo di quell’anno, che dall’analista militare William Arkin, che nel suo libro “Code Names” riporta che le date previste per l’esercitazione erano dal 22 al 31 ottobre 2001.
Riepilogo del problema numero 1: i Falsi Bersagli
Proprio
mentre i veri attacchi dell’undici settembre stavano avvenendo con i
quattro aerei dirottati che cambiavano rotta e codice transponder, gli
schermi radar dei controllori di volo erano pieni dei segnali degli
aerei radiocomandati che simulavano l’attacco alla costa est degli Stati
Uniti per Amalgam Warrior (E1), dei falsi bersagli dovuti a Vigilant
Guardian (E2), e con le interferenze del Red Team della Stratcom per
Global Guardian (E3).
Come ricorda il generale Richard Clarke nel suo libro “Against all Enemies”,
dopo i primi due schianti egli avanzò la proposta di far atterrare
tutti i voli civili sopra Washington e New York e l’Amminstratore
dell’aviazione civile Jane Garvey gli rispose: “forse dovremo fare
ben più di questo. Io ho già sospeso tutti i decolli e gli atterraggi a
New York e Washington, ma abbiamo resoconti di 11 aerei fuori rotta o privi di comunicazioni, forse dirottati”
Il Generale Maggiore del NORAD Larry Arnold, citato a pag. 71 nel libro di Leslie Filson “ Air War Over America dice invece che “durante le quattro ore degli attacchi un totale di 21 aerei è stato identificato come possibile dirottamento“
Il responsabile del NEADS il 9/11, Robert Marr, arriva a dire che “ad un certo momento mi hanno riferito che in tutta la nazione c’erano 29 differenti report di dirottamenti”.
Tra
ventuno e ventinove dirottamenti, quindi, nel corso della giornata.
Eppure la cosa più impressionante è poter mettere nel contesto
l’informazione degli 11 dirottamenti, perchè essa si colloca subito dopo
i primi due schianti sulle Twin Towers, quando si era capito fuori
di alcun dubbio che non si trattava di un incidente ma piuttosto di un
attacco. In quel momento c’erano ancora altri due dirottamenti veri. E
ben nove falsi bersagli.
E questa informazione, come tutte le
altre, non sono il frutto di teorie complottiste: sono gli stessi
protagonisti di quel giorno che hanno dato in questi anni tutte queste
preziose informazioni.
Problema numero 2: Poche risorse per difendersi
A
fronte di tutte queste minacce, quanti caccia potevano essere schierate
dal NEADS a difesa dei cieli del settore nord-est? Abbiamo già
accennato al fatto che molti caccia erano stati riposizionati a nord
dall’esercitazione Global Guardian (E3), ma il quadro della spoliazione
delle difese aeree non sarebbe completo senza considerare le operazioni
militari effettive (non esercitazioni), attive sempre quel giorno e che
coinvolgevano proprio i caccia che sarebbero dovuti essere a difesa del
settore nord-est degli Stati Uniti d’America:
O1) Operation Northern Vigilance
Presentato come una operazione di controllo per una esercitazione russa in corso, Northern Vigilance ha ridistribuito ulteriori aerei da combattimento in Alaska e nel Canada settentrionale,
togliendo copertura al corridoio orientale statunitense. Era
esplicitamente previsto che le forze ridispiegate sarebbero rimaste
nelle due basi in Alaska e nella base Canadese fino al termine
dell’esercitazione russa, come spiegano sia una nota del sito web del NORAD che un articolo del Washington Times.
Tra
le 10.32 e le 11.45 il Presidente Russo Vladimir Putin chiamerà la Casa
Bianca per dire che i Russi stanno volontariamente sospendendo la loro
esercitazione. Lo schianto di UA93 è delle 10.03, quindi questi aerei
non erano disponibili per tutta la durata degli attacchi.
O2) Operation Southern Watch
A partire da metà agosto e fino al pomeriggio dell’undici settembre 2001 circa 100 membri della 174° Squadriglia di Caccia, parte della Guardia Nazionale Aerea di New York, vengono mandati in Arabia Saudita
per pattugliare la no-fly zone sull’Iraq meridionale, come parte
dell’Operazione Southern Watch. E’ il secondo dispiegamento di queste
forze nel medio oriente, dopo quello di Marzo 2001.
Fonte
O3) Operation Northern Watch
O4) Operation Northern Guardian
Nel tardo Agosto 2001, due terzi del 27° Squadrone di Caccia, di base alla Base Aerea Langley e con l’incarico di difendere la capitale, sono mandati all’estero.
Sei dei caccia dello squadrone e 115 militari sono mandati in Turchia
per contribuire alla no-fly zone sull’Iraq settentrionale, come parte
dell’Operazione Northern Watch. Altri sei caccia e 70 militari sono
mandati in Islanda per partecipare all’Operazione Northern Guardian. I gruppi torneranno alla Base Aerea Langley solo ad inizio Dicembre 2001.
Curiosità:
il gruppo “Aquile Combattenti” di questo squadrone vinse l’anno
seguente il premio come “i migliori in Superiorità Aerea nelle Forze
Armate”; peccato, il 9/11 erano in Turchia ed Islanda.
Fonte
Riepilogo del problema numero 2: Poche risorse per difendersi
Il
NORAD non ha rivelato quanti aerei ha rimosso da quella zona degli
Stati Uniti il 9/11 per destinarli alle esercitazione Global Guardian
(E3), nè per l’operazione Northern Vigilance (O1), ma considerando anche
le altre operazioni in corso non è una sorpresa il dato certo che è
stato comunicato dal comandante del NEADS: l’undici di settembre
c’erano solo QUATTRO caccia armati e pronti al lancio a difendere
l’intero settore nord-est degli Stati Uniti d’America. Più un indispensabile caccia d’addestramento, disarmato.
Fonte
Inoltre
anche questi caccia sono stati prima intralciati dalle nuove norme
burocratiche, e poi depistati per allontanarli dalle vere minacce (i
militari riconoscono l’accaduto, ma hanno ovviamente una
motivazione/alibi per tutto). Per ricapitolare rapidamente anche la
questione burocratica, le procedure per le intercettazioni dei velivoli
dirottati era stata cambiata proprio nel giugno del 2001, per includere
un passaggio di conferma da parte del Segretario della Difesa Rumsfeld
senza il quale non si poteva far decollare alcun aereo intercettore.
Pur
in mancanza di questa autorizzazione formale (Rumsfeld purtroppo era
irreperibile quella mattina per dare il suo assenso) vedendo AA77 in
arrivo verso la capitale, il NEADS ordinò il decollo dell’ultima
squadriglia di caccia disponibile, proprio dalla Base Aerea Langley.
I due caccia armati e quello d’addestramento, denominati Quit 25, Quit
26 e Quit 27 furono effettivamente in volo alle 9.30 esatte, diretti
alla massima velocità verso Washington e quindi perfettamente in tempo
per un intercettazione e/o un eventuale abbattimento, se fosse arrivato
quell’ordine (AA77 colpirà il Pentagono alle 9.37). Alle 9.34 arriva
invece un ordine diverso: un Comando di Volo Militare denominato Giant Killer
ha esplicitamente ordinato ai tre caccia di dirigersi invece verso il
mare, verso Baltimora, per cercare il volo fantasma AA11 cioè l’aereo
che si era già schiantato sulla torre nord tre quarti d’ora prima! Il
nome in codice Giant Killer rappresenta la massima autorità in fatto di
controllo del traffico aereo, e viene assegnato proprio durante un esercitazione militare e/o per il controllo di uno spazio aereo ad accesso riservato (l’area sopra Washington in quel momento era entrambe le cose).
Trascrizione FAA delle comunicazioni dopo il lancio della Pattuglia Aerea di Combattimento (CAP) da Langley a Washington
Il percorso dei caccia Quit 25, Quit 26, Quit 27
Problema numero 3: gestire il post-evento
Come
abbiamo detto anche la gestione del soccorso sarebbe un elemento
importante in un ipotetico complotto false-flag, per allontanare chi
potrebbe vedere qualcosa di compromettente su cui non si ha controllo, e
far invece intervenire il personale militare cui si può ordinare il
silenzio. Ma queste sono ipotesi, congetture. Vediamo piuttosto i fatti:
E4) Esercitazione al National Reconnaissance Office (NRO)
L’NRO
è la struttura di comando del Dipartimento della Difesa utilizzata
congiuntamente dal personale militare e della CIA per gestire molti dei
satelliti-spia statunitensi. Il quartier generale della NRO è stato
teatro di questa esercitazione compiuta proprio la mattina
dell’undici settembre, in cui si è simulato lo schianto di un aereo
civile contro una delle quattro torri del quartier generale della NRO in
Virginia alle 9.32, cioè a soli 30 km dal Pentagono e 5 minuti prima
del reale schianto di AA77.
Possiamo solo ipotizzare il genere di
confusione che questo evento abbia avuto nei soccorsi civili al
Pentagono, e ai ritardi che esso abbia generato, sapendo che questo
evento era programmato per quel giorno.
In un’intervista alla Associated Press il portavoce dell’agenzia NRO Art Haubold ha affermato:
“è
stata veramente un incredibile coincidenza che questo includesse un
aereo che si schianta nella nostra struttura … non appena gli eventi del
mondo reale sono iniziati, abbiamo sospeso l’esercitazione”
Tolta
“l’incredibile coincidenza”, il messaggio che rimane è che
l’esercitazione è comunque stata sospesa non appena gli eventi del mondo
reale sono iniziati; ciò che però non viene detto è che la maggior
parte delle 3000 persone che lavorano all’NRO erano state evacuate e
mandate a casa, e i sistemi di sorveglianza satellitari non erano
presidiati, quindi questa esercitazione così fortuita è anche il
motivo per cui non è disponibile alcun video satellitare di nessuno dei
quattro attacchi del 9/11.
Il logo del National Reconnaissance Office
Viceversa,
i pompieri militari di Fort Myer erano già mobilitati, per la
concomitante esercitazione che era in corso al momento dello schianto al
Pentagono:
E5) Addestramento anti incendio aereoportuale per i pompieri di Fort Myer
Fort Myer è una base militare dell'esercito degli Stati Uniti situata vicino al cimitero nazionale di Arlington, ad un kilometro e mezzo dal Pentagono. La mattina dell’undici settembre otto pompieri di Fort Myer stavano effettuando un corso d’addestramento contro gli incendi negli aereoporti e nei campi di volo
al Pentagono, ed essendo già mobilitati e perfettamente attrezzati sono
stati i primi ad arrivare sul luogo del disastro alle 9.40, cioè 3
minuti dopo l’impatto.
History Commons, Ohio Association of Professional Fire Fighters, Washington D.C. Military
Anche
i militari di Fort Belvoir erano già mobilitati, per la concomitante
esercitazione che era in corso al momento dello schianto al Pentagono:
E6) Esercitazione a Fort Belvoir
Scenario: attacco terroristico alla base, blocco degli accessi della base
Fort Belvoir è una base dell’Esercito situata a 15 kilometri a sud del Pentagono, in cui l’undici di settembre a partire dalle 8.30 era in corso un esercitazione di controllo guarnigione per “testare la sicurezza della base nel caso di un attacco terroristico”.
Come ricorda il Sergente Mark Williams: “Ironicamente, noi stavamo
conducendo un corso a proposito di tecniche di salvataggio, quando ci
hanno detto che degli aerei avevano colpito il WTC”.
Il team di
Williams è uno dei primi gruppi di pronto soccorso ad arrivare al sito
del disastro al Pentagono, e il primo ad entrare nel palazzo dopo
l’attacco.
Fonte
La
precedente esercitazione che fu fatta a Fort Belvoir, circa due mesi
prima, aveva come obiettivo “aumentare la prima pronta risposta nel
gestire gli effetti di un attacco terroristico che coinvolge un
esplosione”.
Fonte
Ma anche a New York è successa una fortuita coincidenza che riguarda le squadre di soccorso:
E7) Tripod 2
Si
tratta di un esercitazione di guerra batteriologica gestita dalla Città
di New York e dal Dipartimento della Giustizia, pianificata per tenersi
al Molo 92 di New York il giorno seguente, il 12 settembre 2001. E’
grazie a Tripod 2 che si trovassero già proprio a New York gli ingegneri
ed i medici del FEMA (protezione civile americana) specializzati in
malattie respiratorie, con tutto l’equipaggiamento necessario per
operare in aree con questi tipi di pericoli ambientali, come diverrà poi
l’area del World Trade Center dopo il crollo delle Twin Towers e del
palazzo 7.
Inoltre l’esercitazione Tripod 2 ha permesso al sindaco
Giuliani di avere un posto di comando per gestire gli eventi del 9/11
senza dover utilizzare quello primario per questo genere di situazioni
(che era nel WTC7, il terzo grattacielo crollato quel giorno, e che
Giuliani ha fortuitamente evitato di utilizzare). Come riporta lo stesso sindaco nell’intervista alla CNN:
“Siamo
quindi arrivati ??all’Accademia di polizia e abbiamo istituito un
centro di comando presso l'Accademia di polizia. E il centro di comando
presso l'accademia di polizia era completo di tutto il necessario -
tutte le strutture - e sono stati in grado di avere una conferenza
stampa circa alle 2:30 del pomeriggio, in cui abbiamo potuto spiegare
alla gente come il tutto sarebbe gestito da lì in poi.
La nostra
seconda riserva come luogo per il centro di comando sarebbe stato il
Dipartimento di polizia. Il World Trade Center Sette era quello
primario. La prima riserva era l’Accademia di polizia. La terza sarebbe
stata MetroTech a Brooklyn, che è completamente attrezzato per essere un
centro di comando.
Abbiamo preso la decisione di utilizzare
l'Accademia, perché non volevamo lasciare questa isola. Non volevamo
lasciare Manhattan. Abbiamo pensato che sarebbe stata una mossa
terribile se il governo della città avesse lasciato l'isola di
Manhattan. Ma poi ci siamo resi conto abbastanza in fretta che
l'Accademia di polizia era troppo piccola, e abbiamo scelto il Molo 92
come il nostro centro di comando.
E la ragione per cui il Molo 92 è
stato selezionato come il centro di comando era perché il giorno
successivo, il 12 settembre, il Molo 92, stava per ospitare un
esercitazione. Aveva centinaia di persone qui dal FEMA, dal governo
federale, dallo stato, da parte dell’Ufficio di Gestione delle Emergenze
dello Stato, e stavano preparando per un esercitazione per un attacco
biochimico. Così quello sarebbe stato il luogo in cui avrebbero avuto
l’esercitazione.
L'attrezzatura era già lì. Così siamo stati in grado
di stabilire un centro di comando nell’arco di tre giorni che era da
due volte e mezzo a tre volte più grande rispetto al centro di comando
che avevamo perso al World Trade Center 7. Ed è da lì che il resto dello
sforzo di ricerca e di salvataggio è stato completato.”
CNN
Nelle immagini: le copertine dei manuali FEMA per la gestione delle risposte contro il terrorismo, anni 1997, 1998, 1999 e 2000.
Esercitazioni di lockdown delle basi:
E8) TIMELY ALERT 2
Scenario: attacco chimico contro base militare, blocco degli accessi della base
Questa
esercitazione si è tenuta presso la base militare di Fort Monmouth, a
40 km a sud di NewYork, e postulava un attacco chimico contro la base
quale motivazione per testare il blocco difensivo degli accessi della
base a partire dalle 9 del mattino. L’esercitazione ha coinvolto la
sicurezza militare della base, la polizia e i pompieri.
Fonte
Fort Monmouth ospita il Comando del Sistema di Comunicazione Militare (CECOM), che tra i vari altri compiti gestisce anche i canali di comunicazione dei Servizi Segreti.
History Commons
Per
capire appieno l’importanza del sistema CECOM occorre ricordare che i
Servizi Segreti sono gli unici che in caso di crisi possiedono un
autorità superiore anche a quella dei massimi vertici militari.
Inoltre,
sempre relativamente alle comunicazioni dei Servizi Segreti, c’è da
ricordare anche la telefonata anonima che ha raggiunto quella mattina la
Casa Bianca con l’avvertimento "Angel is next" ("l'Angelo è il
prossimo"). "Angel" era la parola chiave di quel giorno usata dai
Servizi Segreti per indentificare l’Air Force One, l’aereo
presidenziale. A seguito di questa telefonata l’Air Force One non appena
imbarcato il presidente ha compiuto un decollo rapido di emergenza “che
ha fatto sprofondare tutti i passeggeri nei seggiolini”, come ricorda
uno dei giornalisti a bordo, ed il presidente ha creduto, quantomeno
inizialmente, di poter essere realmente uno dei bersagli degli attacchi
di quel giorno. Quindi volte non si tratta nemmeno di avere o meno
l’autorità per ordinare una determinata azione, prendendosene la
responsabilità ed essendo identificati, ma basta suggerirla
usando le parole giuste (anche perchè, in ultima analisi, nessuno può
ordinare qualcosa al Presidente… e invece, basterà informarlo di essere
in pericolo, e sarà lui a decidere “autonomamente” di scappare).
In
ogni caso questo evento è rimasto a tutt’oggi ufficialmente
riconosciuto ma inspiegato. Non si sa bene quale delle due ipotesi sia
la meno inquietante: se una delle parole chiave più riservate dei
Servizi Segreti sia potuta trapelare a degli esterni proprio nel bel
mezzo di una crisi di questo genere, oppure che qualcuno nei Servizi
Segeti abbia deciso di convogliare questo avvertimento dai telefoni
normali per evitare i canali ufficiali.
L’ipotesi di un insider
altolocato che partecipava al complotto, e che voleva allontanare il
presidente dai centri di comando della nazione durante gli attacchi,
ovviamente non la vogliamo nemmeno considerare.
Altre esercitazioni di quel giorno:
E9) Crown Vigilance
Si tratta di un’esercitazione del Comando Combattimenti Aerei Statunitense di cui non si sà granchè, se non che era in corso proprio quel giorno.
E10) Apollo Guardian
Si tratta di un’esercitazione del Comando Spaziale Statunitense di cui non si sà granchè, se non che era in corso proprio quel giorno.
Conclusioni
In
base a questi fatti, ciascuno si sarà fatto la propria idea. La mia è
che se l’undici settembre è avvenuto davvero un attacco di Al-Qaeda,
allora quei 19 attentatori hanno azzeccato il giorno più fortunato della
storia, nel quale hanno avuto una convergenza di esercitazioni annuali,
esercitazioni appositamente istituite e operazioni militari che è senza
precedenti nella storia, tanto che trovo ragionevole pensare che gli
attacchi dell’undici settembre sarebbero potuti andare a segno solamente
in quel particolare giorno fra tutti.
Riccardo Pizzirani (Sertes)